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La Ferretti ora è in sicurezza: sedi operative e occupazione garantiti

"La Ferretti è una azienda molto valida sul piano industriale che rischiava per effetto dell'alto indebitamento che si è formato",afferma l'assessore provinciale al Lavoro Denis Merloni

“La Ferretti è una azienda molto valida sul piano industriale che rischiava per effetto dell’alto indebitamento che si è formato. In parte le difficoltà sono state scaricate sull’indotto locale, tutto il sistema si è fatto implicitamente carico di una parte dei problemi. - afferma l’assessore provinciale al Lavoro Denis Merloni: Gli attori di questa vicenda sono oggi tutti soggetti con grandi capacità finanziarie. Il gruppo cinese Shig quindi ha fatto il suo ingresso”.

“Investirà 374 milioni di euro, possiederà il 75% del capitale, e per riavviare l’attività dell’azienda ha stanziato 100 milioni di euro, per realizzare i  consistenti ordinativi già in portafoglio. Il debito che rimane in carico alla Ferretti è di 120 milioni di euro, largamente sopportabile. - assicura Merloni - L’azienda quindi è stata messa in sicurezza. Inoltre è stato precisato dal gruppo Shig il mantenimento delle sedi operative, con la relativa occupazione. Si apre oggettivamente una sfida molto stimolante per tutti. La realtà è che i soldi necessari per certe operazioni oggi sono in certe aree del mondo, mentre i sistemi locali non hanno avuto le risorse o il coraggio per intervenire. Siamo comunque di fronte ad un’inversione di tendenza: 340 milioni di euro sono arrivati nel nostro territorio, che ha dimostrato la sua attrattività. Siamo con questo distretto al top nel mondo, prima con l’arrivo di un grande gruppo tedesco per i Cantieri del Pardo e ora con i cinesi, e questo è stato determinante”.

Il quadro economico e occupazionale del gruppo forlivese leader nel mercato degli yacht di lusso Ferretti è al centro di due interrogazioni dei gruppi consigliari del PdL e Lega Nord (Gian Luca Zanoni, Valerio Roccalbegni, Stefano Gagliardi e Mauro Lontani gli interroganti della prima e Stefano Gagliardi e Gian Luca Zanoni gli interroganti della seconda). Nei due documenti, si mostra preoccupazione per “la lentezza degli interventi a sostegno dell’ attività produttiva che ha già messo in crisi l'attività dei 7 cantieri italiani che occupano più di mille dipendenti e centinaia di fornitori”. Inoltre, prendendo atto degli interessamenti del fondo di investimento americano Oaktree, del gruppo cinese Shig e della conversione del debito da parte degli enti creditori, coordinati dalla Royal Bank of Scotland, si chiede di conoscere “gli sviluppi della vicenda e quali iniziative siano state attuate per favorire la conclusione dell'operazione di ricapitalizzazione e scongiurare il blocco delle attività dei cantieri”.
 

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