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Economia

Focus sul digitale: numeri in crescita anche nella provincia di Forlì-Cesena

E' stato pubblicato lo studio di Confartigianato dedicato alla diffusione del digitale

Nei mesi della crisi il 19,9% delle micro e piccole imprese ha introdotto o diffuso lo smart working e il 29,7% delle micro e piccole imprese ha utilizzato canali alternativi di vendita, incrementando l’uso del digitale, con 122 mila micro e piccole imprese in più che hanno utilizzato l’e-commerce. Sono alcuni dei numeri emersi dallo studio di Confartigianato dedicato alla diffusione del digitale. Spiega il presidente dell’associazione forlivese Luca Morigi “l’intensificazione del lavoro agile, il maggiore utilizzo del canale digitale da parte delle imprese e la crescita dei volumi di commercio elettronico, durante i mesi della crisi Covid-19, hanno creato nuove opportunità per le imprese digitali, bilanciando il calo di domanda determinato dalla recessione. Tra marzo e luglio 2020 le vendite del commercio elettronico sono salite del 31,9% rispetto all’anno precedente a fronte di una diminuzione del 12,9% delle vendite al dettaglio.” L’effervescenza della domanda, nel corso della crisi, delinea per il settore dell’informatica un andamento in controtendenza. Nei primi sei mesi del 2020 il fatturato dei servizi digitali segna, infatti, un aumento dello 0,5% nonostante la caduta del 17% delle vendite del totale dei servizi. Nel secondo trimestre del 2020, inoltre, l’occupazione del settore segna un aumento del 4,1% a fronte di una diminuzione del 3,6% del totale degli occupati. Continua il presidente “la trasformazione digitale in corso, seppur rallentata dalla crisi legata al Covid-19, tornerà a caratterizzare la prossima ripresa, anche grazie agli interventi volti a sostenere la domanda di tecnologie digitali.” Secondo gli ultimi dati disponibili, a fine giugno 2020, le imprese digitali operanti nei settori dei servizi internet, realizzazione di portali web, produzione software e commercio elettronico sono 134.161, danno lavoro a 448 addetti e rappresentano il 2,2% del totale delle imprese. In particolare, sono 11.110 le imprese digitali artigiane e rappresentano l’8,3% del comparto. I tre quarti (74,5%) si concentra in due comparti: 4 imprese su 10, pari al 38,7% del totale, si occupano di produzione di software e consulenza informatica (51.901 imprese), un ulteriore terzo (35,8%) elabora dati, fa attività di hosting e della creazione di portali web (48.002 imprese).

Da notare che, nell'ultimo anno, le imprese digitali sono cresciute del +3,3% in controtendenza rispetto al -0,4% osservato per il totale delle imprese; anche le imprese digitali artigiane sono in crescita del +2,2% a fronte di una diminuzione del totale delle imprese artigiane (-0,6%). Le imprese digitali del Mezzogiorno crescono del +4,6% e continuano a mostrarsi più dinamiche di quelle nazionali un trend evidente già nel corso del 2019. Interessante il dato provinciale: in quarantasei province le imprese digitali crescono in un anno più della media nazionale (+3,3%): primeggiano Grosseto (+9,8%) e Imperia (+9,6%) seguite da Pescara (+7,6%), Napoli (+7,2%), Brindisi, Fermo e Potenza (tutte con il +7%), Caserta (+6,8%), Como (+6,6%), Forlì-Cesena e Pistoia (entrambe con il +6%).

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