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Forlì-Cesena è la quinta provincia in regione per puntualità nei pagamenti

È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information

Nel primo trimestre 2014 meno della metà delle imprese di Forlì - Cesena, il 48,8% ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 41,8% ha saldato con un ritardo fino a 30 giorni oltre il termine e il 9,4% con un ritardo superiore ai 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale che di quella nazionale, che vale il quinto posto tra le province dell'Emilia – Romagna, in cui si segnala però l'evidente peggioramento dei ritardi gravi, passati in quattro anni dal 5,1% del 2010 al 9,4% attuale.

È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese dell'Emilia-Romagna nel primo trimestre 2014. In Emilia – Romagna, Modena risulta la provincia più virtuosa con il 50,6% di imprese puntuali, seguita da Reggio Emilia (50,1%), Piacenza (49,1%), Parma (48,9%), Forlì e Cesena (48,8%), Bologna (48,7%), Ferrara (46,3%), Ravenna (43,5%) e, in coda, Rimini, con appena il 42,7% di imprese regolari.

Nella media regionale, il 48% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 42,5% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni medi dai termini concordati e il 9,5% con un ritardo oltre i 30 giorni. Quella dell'Emilia – Romagna è la migliore performance tra le regioni italiane, ben superiore sia alla media nazionale (38,8% di imprese puntuali, 45,9% di ritardi entro in 30 giorni, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni), che a quella del Nord-Est (pagamenti regolari pari al 46,9%, ritardi entro i 30 giorni 43,7% e ritardi oltre i 30 giorni 9,4%). Ma anche a livello regionale il trend degli ultimi 4 anni, segnala - a fronte di un aumento positivo dei pagamenti puntuali (+17,6%) - dall'altro un incremento del 102% dei ritardi oltre i 30 giorni dai termini concordati.

“Nel nostro studio abbiamo registrato le dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese emiliano - romagnole, per cui oggi proseguono le difficoltà nel saldare i debiti commerciali, nonostante una performance superiore a quella media nazionale - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Da una parte continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali, perché le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e concedono qualcosa nei termini di pagamento. Dall'altra, alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora. Ci sono segnali di timido miglioramento, ma non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.

“In questo scenario, si nota un segnale positivo – conclude Preti –. Le imprese hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.

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