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Marcegaglia, Fiom ancora in presidio: "Noi siamo il sindacato"

Ancora un giorno di presidio ai cancelli della Marcegaglia di Forlì. Intanto i delegati della FIOM CGIL degli stabilimenti hanno inviato una lettera alla Ministra Fornero

Ancora un giorno di presidio ai cancelli della Marcegaglia di Forlì. Oggi a portare la solidarietà ai lavoratori interinali licenziati dall’azienda e alla mobilitazione che la FIOM CGIL sta conducendo contro il salario di ingresso sono arrivati gli studenti universitari, dell’Unione degli Universitari e del Collettivo studentesco “Scarpe rotte”. Presenti anche giovani dell’associazione culturale “Il pane e le rose” e di altre categorie di lavoratori della CGIL.

“La lotta contro il salario di ingresso e contro le discriminazioni a danno dei nuovi assunti è per i giovani e gli studenti importante quanto la difesa dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che in Italia c’è ancora perché nel 2002 la CGIL non si è fermata davanti a nessuno per difenderlo. Siamo molto contenti che anche la segreteria dell’ANPI di Forlì abbia inviato la propria adesione e solidarietà al presidio e davanti ai cancelli è appesa la bandiera dell’Associazione Nazionale Partigiani, quasi ad unire con un immateriale testimone le lotte dei giovani e di chi ha liberato il paese dal fascismo”, si legge nella nota della Fiom.

Intanto i delegati della FIOM CGIL degli stabilimenti di Forlì, di Gazoldo (MN) e di Boltiere (BG) hanno inviato una lettera alla Ministra Fornero per denunciare quanto accade nelle fabbriche di Marcegaglia.  Scrivono i delegati: “crediamo che si debba riflettere sul fatto che la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, voglia applicare nelle sue aziende una soluzione che sembra frutto di una sua personale riforma del mercato del lavoro, dove a pagare sono soltanto i giovani. Una formula che non solo ingrossa le fila dei troppi contratti precari, ma che non tiene nemmeno conto delle discussioni in atto. Se la volontà del Governo e delle parti sociali è quella di ridurre il numero di contratti atipici e di prevedere, come formula standard di ingresso nel mondo del lavoro, l’apprendistato, perché Marcegaglia, che siede al tavolo delle trattative con voi, vuole applicare nelle sue aziende il “salario di ingresso”? Non c’è nessuna intenzione di incrementare l’occupazione giovanile ma solo la volontà di ridurre il salario dei lavoratori”.

“La FIOM CGIL proseguirà la mobilitazione, senza lasciare nulla di intentato, per chiedere il reintegro in azienda dei lavoratori licenziati e per avviare una trattativa libera e senza condizionamenti sul futuro dello stabilimento e sull’occupazione. E’ la richiesta approvata dalle assemblee dei lavoratori. E noi siamo il sindacato”, conclude la nota.
 

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