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Forlì si conferma polo della noce: stabilimento 4.0 e investimento di 2 milioni per l'azienda di San Martino in Strada

Nel 2021 nello stabilimento di San Martino in Strada è stato realizzato un investimento di 1 milione di euro per potenziare la lavorazione delle noci, con aumento di capacità di essiccazione, realizzazione impianto di alimentazione a gas metano

Rendere l’Emilia-Romagna il polo di riferimento in Italia per la produzione e lavorazione del noce e della frutta a guscio in genere. Continua a crescere e svilupparsi l’idea lanciata da New Factor, azienda specializzata nella commercializzazione di frutta secca nella grande distribuzione italiana, che da anni è impegnata in un percorso di realizzazione di filiera del settore. L’occasione per parlarne e confrontarsi è stata la 17esima Giornata della Noce che si è tenuta venerdì all’azienda agricola San Martino che fra i vari intervenuti ha visto la partecipazione del presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna Marcello Bonvicini, dei rappresentanti dell’associazione e della sua sezione "Frutta a Guscio", del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, di autorità, di imprenditori ed operatori del settore e della stampa.

“Siamo convinti che lo sviluppo della filiera della frutta a guscio – spiega Alessandro Annibali, amministratore delegato di New Factor e presidente sezione frutta a guscio di Confagricoltura Emilia Romagna – sia una grande opportunità di crescita per tutto il nostro territorio. Pensiamo ad esempio alla produzione della noce di Romagna, che continua a segnare dati positivi. Per il raccolto 2021 si stima ad esempio un +30% rispetto scorso anno, passando da 600tn a 800 tonnellate. Anche il progetto In-noce costituito da New Factor capofila, insieme alla cooperativa faentina Agrintesa, vede il continuo incremento di aziende agricole partecipanti. Oggi le imprese coinvolte sono più di 21 ed è previsto un progetto di implementazione di oltre 500 ettari. Per quanto riguarda il mercato, da segnalare che quest’anno le difficoltà delle spedizioni per l’Europa dall’America e l’aumento della domanda mondiale di merci che sta facendo lievitare tutte le materie prime, comprese le derrate alimentari, causerà una diminuzione del prodotto importato nel periodo natalizio. Riteniamo quindi che in un momento delicato come questo, sia importante continuare ad investire per non lasciarsi sfuggire nessuna occasione per il rilancio. E per farlo dobbiamo essere uniti, in un’idea di sistema, anche aprendo a collaborazioni con altre regioni".

Durante la giornata si è tenuto un incontro della sezione "Frutta a Guscio" di Confagricoltura Emilia-Romagna in cui sono stati affrontati vari temi. In particolare ci si è confrontati sull’importanza di lavorare per lo sviluppo in Italia della Frutta a Guscio (non solo noci ma anche nocciole, arachidi, castagne) a partire dalla nostra regione che ha terreni particolarmente adatti. Una filiera avviata con successo proprio con il progetto Noce di Romagna. "Il progetto In-Noce - ha detto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini - e il lavoro portato avanti da Annibali negli ultimi vent'anni per sviluppare la nocicoltura del territorio, migliorando le tecniche in campo e il processo di trasformazione del prodotto, la sua distribuzione lungo la filiera fino al consumatore finale, sono un modello da replicare per innovare l'agricoltura e dare vita a una crescita intelligente dell'economia emiliano-romagnola".

"Il progetto Noci di Romagna – ha commentato Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa - è partito alcuni anni fa mosso da un grande spirito innovativo: la noce, in questi territori, non era presente mentre oggi registriamo superfici in crescita e risultati soddisfacenti dal punto di vista qualitativo e quantitativo per le produzioni dei nostri soci, veri pionieri del settore. Attualmente possiamo contare su 260 ettari a noceto, anche grazie all’apporto di Agro Noce, il progetto specializzato di Idea Agro, e con i nuovi impianti in fase di sviluppo supereremo i 300 ettari. Quella della noce è una coltura impegnativa e altamente specializzata che richiede grande professionalità: quella professionalità che i soci di Agrintesa hanno storicamente dimostrato in ogni occasione. Il buon esito di un progetto di aggregazione e condivisione come Noci di Romagna dipende anche molto dai player che ne fanno parte: siamo molto lieti di operare insieme a New Factor, partner affidabile, competente e altamente specializzato".

Lo stabilimento 4.0 di New Factor

Nella giornata gli imprenditori agricoli ed operatori del settore presenti, hanno avuto l’opportunità di conoscere direttamente il processo produttivo della coltivazione intensiva, irrigua e meccanizzata del noce. È stato fatto un aggiornamento sul progetto In-Noce nato più di 20 anni fa nell’azienda pilota San Martino di Forlì, verticalmente integrata con New Factor, oggi rappresenta sempre di più un punto di riferimento per il settore della nocicoltura di qualità in Italia. Nello stabilimento 4.0 di New Factor, che sorge nell’area dell’azienda agricola San Martino, nel 2021 è stato realizzato un investimento di 1 milione di euro per potenziare la lavorazione delle noci, con aumento di capacità di essiccazione, realizzazione impianto di alimentazione a gas metano.

È stata inoltre migliorato l’accesso con la realizzazione di nuove strade e un nuovo parcheggio. Opere che verranno ulteriormente migliorate nel 2022 con un investimento di un altro milione di euro. La gamma Noci di Romagna continua a raccogliere sempre più apprezzamento fra i consumatori che conoscono e apprezzano le qualità di un prodotto naturale e Italiano. In occasione della raccolta delle noci è stato anche riaperto il punto vendita della San Martino che negli anni è diventato uno spazio di riferimento per centinaia di consumatori e appassionati della noce e dove si può trovare tutta la gamma di prodotti realizzati con la Noce di Romagna.

Da sinistra A. Annibali, M. Bonvicini, G.Vertuani, G. Zattini-2

Giornata della noce 2021-2

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