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Economia

Hera approva la semestrale da 3,4 miliardi di euro: "Servizi garantiti anche in emergenza Covid"

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato mercoledì all’unanimità i risultati economici consolidati

Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato mercoledì all’unanimità i risultati economici consolidati del primo semestre 2020, che confermano il trend positivo della multiutility, con i principali indicatori economico-finanziari in miglioramento, nonostante alcuni inevitabili impatti negativi causati dall’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese. In generale, i buoni risultati raggiunti confermano ancora una volta la validità del modello di business del Gruppo, che bilancia attività regolamentate e in libera concorrenza, crescita interna e sviluppo per linee esterne, creando valore sui territori serviti. Grazie alla propria solidità finanziaria, la multiutility ha continuato a introdurre, anche nel secondo trimestre, molteplici misure volte a garantire, da un lato, la continuità dei principali servizi anche in piena emergenza, dall’altro, sostegno e tutele per dipendenti, fornitori e clienti, ad esempio attraverso agevolazioni nel pagamento delle bollette.

Tra le principali variazioni di perimetro rispetto al primo semestre 2019 si segnalano l’acquisizione a luglio degli impianti di trattamento rifiuti di Pistoia Ambiente in Toscana e, a dicembre, la finalizzazione della partnership tra Hera e Ascopiave, che ha sancito attraverso EstEnergy la nascita del maggiore operatore energy nel Nord-Est e il contestuale riassetto delle rispettive attività di distribuzione gas. Nelle scorse settimane, infine, il titolo Hera è entrato nel FTSE4Good Index Series, serie di indici etici concepiti da FTSE Russell per raccogliere le migliori aziende che, nel mondo, si impegnano attivamente per uno sviluppo sostenibile. Un importante riconoscimento che arriva a poco più di un anno dall’ingresso del titolo della multiutility nel FTSE MIB.

Ricavi in crescita a oltre 3,4 miliardi di euro

Nel primo semestre 2020, i ricavi sono stati pari a 3.402 milioni di euro, in crescita per 30,7 milioni (+0,9%), rispetto ai 3.371 milioni dell’analogo periodo del 2019. Alla crescita hanno contribuito prevalentemente le variazioni di perimetro, che hanno compensato la diminuzione dei ricavi per le attività di trading, produzione e vendita di energia elettrica e gas, servizi di calore e teleriscaldamento. In calo anche i ricavi del settore ambiente per i minori ricavi di produzione energia e i minori rifiuti trattati.

Margine operativo lordo (MOL) in aumento a 559,7 milioni di euro

Il margine operativo lordo si attesta a 559,7 milioni di euro, in aumento di 13,8 milioni (+2,5%) rispetto ai 545,9 milioni al 30 giugno 2019. Nel primo semestre l’emergenza sanitaria ha impattato trasversalmente le varie aree di business, determinando complessivamente una riduzione di marginalità di circa 30 milioni di euro, interamente dovuta ad effetti non ricorrenti e in linea con le previsioni comunicate a fine marzo, in occasione dell’approvazione del bilancio. Ciò nonostante, le variazioni di perimetro, con particolare riferimento all’ingresso delle società del Gruppo EstEnergy a valle della partnership con Ascopiave, unite alle numerose azioni di efficientamento attuate, hanno consentito alla multiutility di compensare gli effetti negativi e continuare a crescere, soprattutto nelle aree energy.

Risultato operativo in crescita a 295,7 milioni di euro

Il risultato operativo sale a 295,7 milioni di euro, in crescita di 6,8 milioni (+2,4%) rispetto ai 288,9 milioni dell’analogo periodo del 2019. La gestione finanziaria al 30 giugno 2020, pari a 56,2 milioni di euro, varia di 11,3 milioni principalmente per maggiori oneri figurativi generati dall’opzione di vendita della quota detenuta da Ascopiave e per minori utili da joint venture, dovuti principalmente al consolidamento di EstEnergy. Tale risultato è mitigato per pari importo dalla migliore gestione del debito per riduzione del tasso medio a medio-lungo termine. L’utile prima delle imposte si attesta a 239,5 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 244,0 milioni di euro del primo semestre 2019.

Utile netto in aumento a 174,9 milioni di euro

L’utile al 30 giugno 2020 è pari a 174,9 milioni, in leggera crescita (+0,6%) rispetto ai 173,9 milioni al 30 giugno 2019, mentre l’utile di pertinenza degli Azionisti del Gruppo è pari a 166,2 milioni di euro, in linea con l’analogo periodo dell’anno precedente. Questi risultati beneficiano di un tax rate del 27%, in netto miglioramento rispetto al 28,7% registrato nel primo semestre 2019, grazie in particolare all’impegno del Gruppo nel sostenere significativi investimenti per la trasformazione tecnologica, digitale e ambientale, oltre che al beneficio delle azioni poste in essere dal Governo attraverso il Decreto Rilancio.

Oltre 240 milioni di investimenti e posizione finanziaria in miglioramento

Nei primi sei mesi del 2020 gli investimenti complessivi del Gruppo ammontano a 240,6 milioni di euro, in aumento del 16,2% rispetto ai 207,0 milioni al 30 giugno 2019. Gli investimenti operativi sono riferiti principalmente a interventi su impianti, reti e infrastrutture, a cui si aggiungono gli investimenti per la sostituzione massiva dei contatori e l’ambito depurativo e fognario. Gli investimenti totali comprendono anche investimenti finanziari per 45,5 milioni.

La posizione finanziaria netta, pari a 3.083,6 milioni di euro al 30 giugno 2020, registra una riduzione di 190 milioni rispetto ai 3.274,2 milioni (5,8%) al 31 dicembre 2019, grazie a una positiva generazione di cassa che ha integralmente finanziato gli investimenti e le operazioni di M&A e che sarebbe stata in grado di coprire anche il pagamento dei dividendi annuali, che è stato posticipato di un paio di settimane e regolarmente pagato in data 8 luglio 2020. La solidità patrimoniale e finanziaria del Gruppo è confermata dagli indici di redditività ROE e ROI, pari rispettivamente a 10% e 9%, e dal rapporto PFN/MOL, che nel primo semestre 2020 si attesta a 2,81x, in miglioramento rispetto al 3,02x a fine 2019. Anche il rapporto PFN/MOL a parità di perimetro, escludendo quindi il valore della put su EstEnergy, migliora a 2,35x rispetto a 2,55x dell’analogo periodo dell’anno precedente.

Questa la dichiarazione del Presidente Esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano: “Siamo soddisfatti di essere riusciti a proteggere i risultati semestrali dagli impatti negativi dell’emergenza Coronavirus e continueremo ad impegnarci per continuare a perseguire la crescita anche nella seconda parte dell’anno, in linea con i target che ci siamo prefissati nel nostro Piano industriale, augurandoci che anche il contesto esterno si avvii verso la totale ripresa. Le nostre solite leve di crescita (crescita organica e M&A) ci hanno consentito di continuare a creare valore per i nostri azionisti, con la distribuzione a inizio luglio di oltre 160 milioni di euro di dividendi complessivi, interamente coperti dalla generazione di cassa del periodo”.

Così anche l'amministratore Delegato Stefano Venier: “Grazie alle numerose azioni messe in campo e alla nostra strategia di crescita, siamo riusciti a contenere nell’ammontare previsto gli impatti finanziari negativi del Coronavirus e allo stesso tempo a confermare redditività e solidità finanziaria, come testimoniato dal segno positivo degli indicatori di conto economico e dalla riduzione della posizione finanziaria netta. Oltre al mantenimento degli impegni con i nostri azionisti e della continuità dei principali servizi, con ricadute positive anche per l’indotto, questa solidità ci ha consentito di sostenere i nostri stakeholder in difficoltà, a partire da clienti e fornitori, confermando la nostra vicinanza alle comunità locali”.

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