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I saldi partono bene: i Forlivesi spendono in media 90 euro a testa negli sconti

I risultati delle prime due settimane di saldi invernali, raccolti da Confcommercio Forlì, attraverso un’indagine condotta dal Centro studi Iscom Forlì, confermano i segnali di ripresa già evidenziati a livello nazionale

I risultati delle prime due settimane di saldi invernali, raccolti da Confcommercio Forlì, attraverso un’indagine condotta dal Centro studi Iscom Forlì, confermano i segnali di ripresa già evidenziati a livello nazionale e Regionale. Il monitoraggio è stato realizzato su un panel di imprese commerciali del territorio, composto in prevalenza da punti vendita di abbigliamento e di altri beni per la persona. L’indagine ha evidenziato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un andamento delle vendite stabile per il 57% degli operatori, e in aumento per il 15%.

Di questi ultimi, più della metà  ha dichiarato incrementi nelle vendite fino al 20 per cento.  “I saldi mostrano segnali di ripresa – commenta  Alberto Zattini- anche se siamo ancora di fronte ad un contesto di contrazione dei consumi, in cui le famiglie hanno modificato i propri comportamenti di acquisto. Anche nei saldi le scelte sono sempre più razionali, con un’attenta valutazione dei prezzi e programmazione degli acquisti”. L’indagine conferma l’attenzione al prezzo da parte della clientela (56%), la tendenza a comprare anche nei saldi lo stretto necessario (45%), la propensione a verificare il prezzo scontato (15%). Inoltre, segnale non trascurabile della modificazione dei consumi intervenuta negli ultimi anni, per il 19% degli intervistati la clientela è ormai orientata ad effettuare i propri acquisti quasi esclusivamente nei saldi.

A conferma di questo orientamento, tra i prodotti più venduti per l’abbigliamento si segnalano maglioni, leggins, pantaloni e in generale capi da tutti i giorni. Bene anche le vendite di capispalla e piumini, i classici capi invernali per cui l’acquisto era stato rimandato, prima di Natale, complice il clima ancora mite. Anche la spesa nei saldi, rilevata dall’indagine, mostra un andamento nel complesso stabile (per il 51% degli intervistati). Sono il 12%  gli operatori che hanno dichiarato un aumento della spesa nei saldi. I consumatori sono propensi a spendere qualcosa in più rispetto al periodo natalizio: il 30% degli intervistati indica infatti in crescita la vendita di prodotti di fascia media e, per quanto riguarda il range di spesa, nel 62% dei casi sono in aumento le vendite al di sopra dei 50 euro.

La spesa pro-capite si attesta a 95 euro circa per l’abbigliamento e a 90 euro circa per gli altri beni persona (calzature, articoli sportivi, accessori, pelletteria, ecc.).  “Si conferma la capacità dei punti vendita tradizionali – conclude Alberto Zattini - di affiancare all’attenzione per il rapporto qualità-prezzo il valore aggiunto di servizi personalizzati alla clientela. Azioni di comunicazione mirate, che affiancano gli strumenti tradizionali a quelli più innovativi, come i social media, sono il segnale di nuove scelte di investimento da parte degli operatori, su cui il nostro sistema associativo sta già investendo, e che vanno sostenute per rilanciare ulteriormente l’attrattività delle nostre città”.

                    

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