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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Oltre 45mila imprese attive sul territorio: crescono le aziende con titolare straniero

La perdita di imprese e di localizzazioni si concentra principalmente nel settore delle costruzioni (-3,3%) e nell'agricoltura (-2,1%); sostanzialmente stabile il commercio (-0,3%), mentre segnali positivi si riscontrano nel settore manifatturiero (+0,3%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (+1,2%)

La struttura imprenditoriale della provincia di Forlì-Cesena, al 31 dicembre 2014, presenta 46.059 imprese attive (-0,7% rispetto al medesimo periodo del 2013, -1,0% in regione e -0,4% in Italia), pur restando il territorio di Forlì-Cesena caratterizzato da una elevata imprenditorialità con 8,6 abitanti per imprese attive (8,8 in Regione e 9,7 in Italia). In crescita le ditte individuali con titolare straniero (+1,4%) e quelle costituite con la forma giuridica di società di capitali (+1,5%). La flessione del numero delle imprese attive è maggiore per le società di persone (-2,1%).

Questi i dati del “Rapporto sull’Economia della provincia di Forlì-Cesena 2014 curato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio.

La perdita di imprese e di localizzazioni si concentra principalmente nel settore delle costruzioni (-3,3%) e nell’agricoltura (-2,1%); sostanzialmente stabile il commercio (-0,3%), mentre segnali positivi si riscontrano nel settore manifatturiero (+0,3%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (+1,2%). Nell’artigianato, le sedi e unità locali attive (13.804) risultano in calo (-1,7%) al 31/12/2014, rispetto ad analogo periodo 2013 e quasi tutti i comparti evidenziano difficoltà. Si confermano in particolare le problematiche per edilizia e trasporti. Pressione fiscale, crisi di liquidità e burocrazia sono elementi di criticità.

COOPERAZIONE - Si riscontra, come già negli anni passati, una buona capacità di reazione da parte della cooperazione (535 imprese attive, -0,4% rispetto al 2013) e tenuta dei livelli occupazionali. Gli effetti della crisi si sono manifestati anche nella struttura imprenditoriale che però ha continuato a far leva sui propri fattori distintivi. Le criticità maggiori si riscontrano nelle aree cultura, servizi, sociale, edilizia, autotrasporti. Le 102 cooperative sociali, pur attraversando una difficile fase di consolidamento, rappresentano un punto di riferimento per il welfare locale.

AGRICOLTURA - In agricoltura continua, seppur in modo minore, il calo generalizzato del numero delle sedi e unità locali attive (n.7.405, -2,1% rispetto al 2013). La Produzione Lorda Vendibile (PLV) provinciale stimata per il 2014 risulta pari a 562 milioni di euro, con una flessione complessiva dell’8,1% rispetto all’anno precedente. A fronte di un’annata critica dal punto di vista meteorologico, si riscontra una flessione della PLV nel comparto delle coltivazioni erbacee determinata dalla contrazione delle quantità prodotte di cereali e dei relativi prezzi medi, una rilevante contrazione della PLV nel settore delle coltivazioni arboree causata dalla diminuzione dei prezzi medi (in particolare pesche e nettarine), nonché la flessione della PLV del comparto zootecnico dovuta alla riduzione delle quotazioni del pollo da carne e delle uova.

MANIFATTURIERO - Per l’industria manifatturiera, che conta 4.730 sedi e unità locali attive (+0,3% rispetto al 2013), gli indicatori, nel 2014, sono in ripresa con riferimento alle imprese maggiormente strutturate. La congiuntura risulta complessivamente più favorevole; tutti i trimestri hanno segnato variazioni positive rispetto all’anno precedente, con riferimento alla produzione, al fatturato e agli ordinativi (interni ed esterni).

EDILIZIA - Andamento negativo invece per l’edilizia, dove continua la diminuzione di sedi e unità locali attive (6.453, -3,3% rispetto al 2013) e nella quale è in forte diminuzione l’occupazione, la domanda è stagnante e il volume d’affari in ulteriore rallentamento (-5,5%). Dai dati delle Casse Edili risulta, fra gli altri cali, una flessione delle ore lavorate: -12,8%.

COMMERCIO - Un altro anno molto difficile anche per il commercio, (le sedi e unità locali attive sono 10.955, -0,3% rispetto al 2013) comparto che soffre per il protrarsi del calo dei consumi, per le difficoltà operative, per la caduta generalizzata della redditività – che sta compromettendo la stessa base imprenditoriale –, per la stretta creditizia e per i problemi di liquidità. A livello provinciale, nel IV trimestre 2014, le vendite sono in flessione del 3,0% (-5,9% nella piccola distribuzione).

EXPORT - Dopo un 2013 positivo e performante, nel quale le esportazioni provinciali sono aumentate in modo sensibilmente superiore a quelle regionali e nazionali, nel 2014 l’export risulta in calo (-0,6%) e inferiore al dato regionale e nazionale. In crescita, tuttavia, le esportazioni per il settore delle calzature (+12,0%), l’export rivolto in Unione Europea (+6,2%) e verso l’Asia Orientale (+13,1%). In flessione le esportazioni dirette verso i Paesi europei extra UE e in America Settentrionale.

TURISMO - Con riferimento alla stagione turistica, arrivi in aumento (+4,6%) ma flessione nelle presenze (-8,4%), per effetto del calo dei turisti italiani. I turisti stranieri, invece, registrano arrivi e presenze in crescita, con aumento dell’incidenza sul totale del flusso. Nel comparto marittimo e in quello termale arrivi in crescita ma presenze in calo. Positivo il flusso degli stranieri; in ripresa il flusso turistico nelle città d’arte; in calo il flusso turistico nelle località appenniniche.

TRASPORTI - Trasporti in forte discesa: calano sedi e unità locali attive di “Trasporto e magazzinaggio”  (-2,5%), di “Trasporto di merci su strada” (-4,0%). Numerose le criticità specifiche, tra cui la concorrenza sleale che spesso costringe a prestazioni sottocosto, aumento dell’indebitamento e delle sofferenze, problemi di liquidità operativa, difficoltà nell’incasso dei crediti.

CREDITO - Riguardo al credito prosegue il ridimensionamento strutturale del settore: -2,7% sportelli bancari (sebbene la densità degli sportelli rimanga superiore rispetto agli altri livelli territoriali: 81 ogni 100.000 abitanti, per Forlì-Cesena, 72 per Emilia-Romagna, 51 per Italia). La raccolta bancaria è in crescita, +5,9% con un ritmo superiore alla media regionale (+3,9%) e in linea con la variazione nazionale (+6,3%). In flessione gli impieghi “vivi” alle imprese (-4,3%), sebbene in misura minore degli altri aggregati territoriali.

OCCUPAZIONE - Premessa la gravità degli effetti prodotti dalla crisi in tutti i territori, il tasso di occupazione della provincia (66,8%) risulta in linea con quello regionale (66,3%), ma nettamente superiore al dato nazionale (55,7%). In modo analogo, il tasso di disoccupazione provinciale (7,7%) risulta inferiore alla media regionale (8,3%) e nettamente migliore di quello nazionale (12,7%). Prosegue l’aumento degli iscritti ai Centri per l’Impiego (+8,9% rispetto al 2013). A fronte di circa 9,3 milioni di ore di CIG autorizzate (-18,8% rispetto al 2013), la CIG ordinaria è in flessione del 38,9%, quella straordinaria in aumento dell’1,2% e quella in deroga in flessione del 27,4%. Il calo delle ore autorizzate riflette il graduale esaurimento della disponibilità delle stesse, che ha portato a cessazioni definitive dei rapporti di lavoro.

FORLI'-CESENA IN  ITALIA - Complessivamente, il valore aggiunto prodotto in provincia di Forlì-Cesena nel 2014 è stimato in calo dello 0,5%. Da evidenziare, tuttavia, un trend in miglioramento rispetto al 2013 (-1,6%) e la prospettiva di tornare in terreno positivo nel 2015 (+0,7%). Nonostante le difficoltà complessivamente rilevate, quindi anche nella nostra provincia, il posizionamento del nostro Territorio nel contesto nazionale si mantiene buono. I principali indicatori evidenziano capacità di reazione alle difficoltà e si confermano solidi anche in prospettiva: Forlì-Cesena risulta un territorio ad elevata imprenditorialità con 97 imprese attive ogni 1.000 abitanti) al 24° posto nella graduatoria nazionale decrescente (su 105 province); gli ultimi dati disponibili posizionano la nostra provincia al 7° posto a livello nazionale per valore aggiunto procapite e al 6° posto del reddito disponibile nella graduatoria nazionale decrescente (su 107 province); la provincia si colloca al 18° posto nella graduatoria nazionale decrescente (su 107 province) della qualità della vita secondo il Sole 24Ore; la provincia si posiziona inoltre al 9° posto nella graduatoria nazionale decrescente (su 110 province) per il tasso di occupazione e al 17° posto nella classifica nazionale crescente (su 110 province) per quello di disoccupazione; al 6° posto nella graduatoria nazionale decrescente (su 110 province) per diffusione degli sportelli bancari; al 18° posto nella graduatoria nazionale decrescente (su 110 province) per depositi per abitante e al 12° nella graduatoria nazionale decrescente (su 110 province) per impieghi vivi per abitante.

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