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Imprese in rosa leader in Europa. Ma la conciliazione non decolla

È questo, in estrema sintesi ciò che è emerso dalla due giorni di lavoro promossa dal movimento Donne Impresa realizzata a Roma

Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa, ma il nostro Paese è agli ultimi posti nell’Unione Europea per l’occupazione femminile e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia. È questo, in estrema sintesi ciò che è emerso dalla due giorni di lavoro promossa dal movimento Donne Impresa realizzata a Roma, a cui ha preso parte anche una delegazione forlivese. Nel corso della Convention, Confartigianato ha presentato un rapporto sull’imprenditoria femminile dal quale emerge che l’Italia conta 1.510.600 donne che svolgono attività indipendenti e che sono aumentate del 3,3% nell’ultimo anno.

Per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome l’Italia è al secondo posto in Europa, preceduta soltanto dal Regno Unito che raggiunge quota 1.621.000. A trainare il lavoro indipendente femminile sono le 182.853 titolari di imprese individuali artigiane il cui numero è aumentato del 2,6% negli ultimi 10 anni. Insieme a socie e collaboratrici costituiscono una forza di 350.405 donne, con una presenza prevalente in Lombardia (66.763), seguita da Emilia Romagna (36.757), Veneto (36.991), Piemonte (31.995), Toscana (30.981). Le donne italiane superano gli uomini nella vocazione imprenditoriale: nel 2018 sono nate 95.672 imprese femminili, 368 al giorno, con un tasso di natalità del 7,2% a fronte del 5,3% delle imprese maschili. Le imprenditrici, inoltre, sono sempre più giovani, istruite e hi tech. E conquistano settori tipicamente maschili: sono 101.262 le imprese femminili che svolgono attività di trasporto merci, autoriparazione, edilizia, produzione di macchine e prodotti in metallo, falegnameria.

Le imprenditrici offrono un rilevante contributo alla ricchezza nazionale: si attesta, infatti, a 290 miliardi di euro il valore aggiunto prodotto dalle imprese guidate da donne. A questa cifra si aggiungono i 219 miliardi realizzati dalle lavoratrici dipendenti in imprese maschili. Se nelle attività indipendenti le donne italiane primeggiano in Europa, il nostro Paese si conferma ultimo per il tasso di occupazione femminile. Le imprenditrici devono fare i conti con un welfare che non aiuta le donne italiane a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Confartigianato ha calcolato infatti che il tasso di occupazione delle donne single tra 25 e 49 anni è pari al 78,1% ma scende al 60% per le donne in coppia. La percentuale precipita poi al 57,7% per le donne in coppia con figli.

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