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Inaugurata la prima edizione di Fieravicola spostata da Forlì a Rimini assieme al Macfrut: "Esempio di collaborazione"

“Qui oggi stiamo inaugurando la ripresa”. Questo il messaggio che arriva forte dall'inaugurazione della 38esima edizione del Macfrut per la prima volta insieme a Fieravicola alla fiera di Rimini.

“Qui oggi stiamo inaugurando la ripresa”. Questo il messaggio che arriva forte dall'inaugurazione della 38esima edizione del Macfrut per la prima volta insieme a Fieravicola alla fiera di Rimini. L'inaugurazione è il punto culminante di un'operazione che, tramite la Fiera di Cesena, ha permesso di spostare a Rimini la storica fiera forlivese, togliendola così dai problemi  economici dell'ente fieristico forlivese. Sottolinea Lorenzo Cagnoni, presidente dell’Ieg (International Exhibition Group) di Rimini: “Nel 2015 il Macfrut scelse di spostarsi alla fiera di Rimini con una visione lungimirante e azzeccata, quest’anno Fieravicola di Forlì ha fatto la stessa cosa – spiega Cagnoni – Questa è la testimonianza di come in Romagna si possa concretizzare una sinergia nel settore fieristico a servizio delle imprese. La collaborazione tra fiera di Rimini, fiera di Cesena e azionisti di fiera di Forlì, in un Paese come il nostro dove i processi di integrazione sono difficili e complessi, è un bellissimo esempio di collaborazione. Un esempio che ci dà fiducia e che va raccolto anche da altri”. L'inaugurazione è avvenuta in presenza del ministro della Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Gli fa eco Renzo Piraccini, Presidente di Macfrut e Fieravicola. “E’ tanta la voglia di ritrovarsi e di tornare in presenza, a confermarlo sono i numeri inaspettati che sta registrando questa 38esima edizione – spiega Piraccini – E’ altrettanto bello avere qui tre, tra ministri ed ex dell’Agricoltura, proprio a dimostrazione della voglia che ha l’intero Paese di ripartire più forti di prima. Gli ultimi due sono stati anni difficili a causa della pandemia, il Macfrut oggi non solo offre la possibilità di tornare in presenza ma anche di riprendere i contatti già avviati e gli oltre 500 buyers internazionali presenti rappresentano un punto importante. Anche dal punto di vista agricolo il 2020 è stato un anno traumatico – continua il presidente di Macfrut – abbiamo avuto la cimice asiatica, grandinate, disastri ambientali. Ma nonostante questo e pur nel clima di incertezza le imprese hanno voglia di ripartire e dire la loro. E Macfrut, come sempre, risponde alla chiamata perché, rappresentando tutta la filiera del settore, raccoglie tutti le esigenze e le novità. Qui si possono toccare con mano le nuove produzioni, si presentano le innovazioni e si svolgono più di 60 eventi con contenuti ad hoc”.

“In questa regione stiamo inaugurando molti eventi in presenza e lo possiamo fare solo grazie ai vaccini, altrimenti oggi non saremmo qui”. Non ha dubbi, invece, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sull’efficacia di vaccinarsi e sul considerarla unica possibilità per poter ripartire. “La scorsa settimana abbiamo inaugurato Cibus a Parma, oggi a Rimini inauguriamo Macfrut, una delle più grandi fiere dell’ortofrutta in Europa – prosegue Bonaccini –L’ortofrutta è la seconda voce dell’export nella nostra regione; regione che, va ricordato, è prima per saldo commerciale ed export pro-capite. Nonostante il Covid le merci non si sono mai fermate, abbiamo avuto aziende con fatturati splendidi. Siamo cresciuti del 6% e a fine 2022 potremo parlare di un +10%, una crescita a due cifre, superando il Pil del 2019. È con questa fiducia che vogliamo ripartire, perché l’agroalimentare è un settore importante e fondamentale del nostro territorio. Quindici giorni fa siamo stati la prima regione a ottenere l’ok dell’Europa per il Psr 21/22 (Programma di sviluppo rurale) e nelle prossime settimane arriveranno 408 milioni di euro da mettere a disposizione per i bandi a sostegno delle imprese del settore. Chi ha sempre messo in discussione l’Europa – prosegue il presidente della Regione – deve rivedere le sue opinioni perché proprio dall’Europa arriveranno con il Pnrr risorse economiche che solo due anni fa sembravano impossibili da avere. Ora tocca a noi, classe dirigente, dimostrare di saperli spendere bene. Non ho nessun dubbio sul fatto che questa regione riparta benissimo – ha concluso Bonaccini - e come regione vogliamo contribuire a far ripartire l’Italia perché prima che emiliano-romagnoli ci sentiamo italiani”.

Le conclusioni sono state affidate al Ministro della Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “Sottoscrivo quanto detto dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e in ottica di sfide attuali per sostenere il settore ortofrutticolo oggi dobbiamo ragionare su tre elementi: in primo luogo si deve affrontare la gestione del rischio. Ogni anno ogni regione italiana deve affrontare avversità atmosferiche e calamità naturali che mettono a rischio il lavoro svolto dagli agricoltori. Ogni anno l’agricoltore sa che per cause avverse come la cimice asiatica e la grandine avrà una parte di raccolto che non può raccogliere. In secondo luogo, vanno sostenute le nostre imprese con interventi pubblici e soluzioni assicurative volte a sostenere il reddito agricolo. Importante è il sostegno alla filiera dell’ortofrutta (facciamo l’esempio della pera, gli ultimi dati registrano un 69% di perdita sulla produzione). Sostegno del reddito agricolo, prima di pensare all’indennizzo. È impensabile che ci siano regioni con solo il 7% dei produttori assicurati. Infine è necessario affrontare una riforma fiscale: non possiamo non iniziare dal costo del lavoro in agricoltura. È necessario agire per affrontare il reperimento e il costo della manodopera, il costo per il produttore è alto e il reddito per chi raccoglie la frutta è molto basso, da qui la nascita del caporalato. Bisogna interrompere questo circolo vizioso tramite una riforma fiscale. Siamo tutti consapevoli che non dobbiamo uscire dalla crisi tornando dove eravamo, ma approfittare di questa ondata di ripresa, in netta e continua crescita per il futuro, per implementare il comparto”.

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