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Albania, Confindustria: "Un mercato alla portata delle imprese locali"

La mattinata si è suddivisa in fasi diverse ed è iniziata con i saluti istituzionali di Giorgio Cangini, vice presidente di Confindustria Forlì-Cesena con delega all’internazionalizzazione

Ospite d’eccezione per Confindustria Forlì-Cesena che, nella mattinata di giovedì, ha accolto una delegazione estera di alto profilo: Alban Zusi, ex vice ministro dell’Agricoltura e direttore esecutivo dell’Associazione di categoria dell’Industria Agroalimentare, Genti Beqiri, direttore generale di Aida (Albanian Investment Development Agency) e Ravik Mima, Gabinetto del Ministro dell’Economia. L’incontro è stato organizzato dal Servizio Internazionalizzazione di Confindustria, in collaborazione con l’azienda associata Iminer., e ha permesso alle aziende presenti di approfondire la conoscenza di un mercato, quello albanese, vicino e con ancora ampi margini di penetrazione per le imprese del territorio.

La mattinata si è suddivisa in fasi diverse ed è iniziata con i saluti istituzionali di Giorgio Cangini, vice presidente di Confindustria Forlì-Cesena con delega all’internazionalizzazione. Successivamente, Genti Beqiri e Ravik Mima hanno presentato le opportunità di finanziamento e le politiche pubbliche a sostegno della collaborazione e del partenariato con il mondo dell’industria albanese.

“Il Governo albanese – ha spiegato Ravik Mima - incentiva la produzione in loco tramite una Linea di Credito e un Fondo di Garanzia che beneficiano di risorse pari a 44 milioni di euro. Ci sono ampi spazi di crescita, determinati anche dal fatto che i siti produttivi organizzati sono ancora pochi e che attualmente il prodotto avicolo viene importato, sotto forma di surgelato, principalmente dall’estero”.

“Il ruolo per le imprese straniere che l’Albanian investment Develpoment Agency, può svolgere è molto importante - ha poi continuato Genti Beqiri -. Il nostro obiettivo è tanto l’attrazione di investimenti esteri quanto la promozione delle esportazioni delle imprese italiane in Albania. Per farlo, supportiamo l’elaborazione di piani di investimento e facilitiamo l’ottenimento di tutti i permessi necessari”. Terminata questa presentazione, il direttore Alban Zusi ha tracciato il quadro generale del settore avicolo e agroalimentare albanese, delle sue potenzialità e della domanda del mercato interno.

“L’Albania produce solo il 40% del proprio fabbisogno di carne di pollo. Il consumo annuale è pari a 9.9 Kg pro capite, mentre in Europa è pari a 24 kg pro capite e in Italia a 20 Kg pro capite - afferma Alban Suzi, ex vice ministro dell’Agricoltura e direttore esecutivo dell’associazione di categoria dell’Industria Agroalimentare - Questi dati evidenziano che ci sono ampi spazi per l’export di prodotti avicoli italiani e anche per il settore dei mangimi, il cui costo risulta superiore a quello di atri paesi in quanto l’Albania importa dall’estero tutte le materie prime che compongono tali mangimi.”

In conclusione, le imprese presenti hanno avuto a disposizione molto tempo per approfondire gli argomenti, sia durante la fase di Q&A, sia durante i successivi incontri B2B. “Ringraziamo la delegazione albanese per le interessanti opportunità che ci hanno presentato oggi. I dati dell’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Forlì-Cesena tracciano un quadro di rapporti commerciali con l’Albania che è cambiato e cresciuto in questi ultimi dieci anni ma che ha ancora ampi margini di miglioramento - spiega Giorgio Cangini -. Mentre prima esportavamo soltanto, recentemente abbiamo iniziato anche a importare. Nel 2015, il volume delle esportazioni è valso solo lo 0,2% del totale mentre le importazioni ancora meno, lo 0,1%. I dati dimostrano che gli spazi per entrare nel mercato ci sono e oggi, grazie alla presenza dei nostri ospiti, abbiamo approfondito le opportunità del settore avicolo e gli strumenti di finanziamento disponibili.”

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