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Mercoledì, 7 Giugno 2023
Economia

Indagine della Confcommercio: "Le imprese indicano un peggioramento delle condizioni di sicurezza"

Anche il nostro territorio non è esente da fenomeni criminali come abusivismo, caporalato ed il difficile momento economico che stanno vivendo le imprese rischia di favorire usurai

“Anche il nostro territorio non è esente da fenomeni criminali come abusivismo, caporalato ed il difficile momento economico che stanno vivendo le imprese rischia di favorire usurai: è indispensabile per questo tenere alta la guardia”. A lanciare il monito è il direttore di Ascom - Confcommercio, Alberto Zattini. A confermarlo sono i dati dell'indagine sull’impatto della criminalità per le imprese del terziario che da diversi anni Confcommercio realizza. L’indagine, realizzata tra il 17 febbraio e il 3 marzo 2023, è stata effettuata su un campione statisticamente rappresentativo delle aziende.

La realtà forlivese rientra nell'area nord est del Paese dove il 7,2% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2022, un valore inferiore rispetto alla media nazionale pari al 10,3%. L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior crescita (per il 25,6% delle imprese), un dato in linea con quello nazionale pari al 25,9%. Il 16,5% degli imprenditori ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona di attività, dato al di sotto della media nazionale del 21,4%. Le forze dell’ordine (33,5%) e le associazioni di categoria e le organizzazioni antiusura (27,8%) sono i soggetti sentiti più vicini agli imprenditori minacciati.

Ancora, il 16,1% degli imprenditori è molto preoccupato per il rischio di esposizione a fenomeni di usura e racket nella zona in cui opera, dato quasi in linea con la media nazionale del 16,5%. Di fronte a questi fenomeni, il 49,9% delle imprese ritiene che si dovrebbe denunciare (un valore inferiore alla media nazionale pari al 59,4%) e il 29,9% dichiara che non saprebbe cosa fare (dato sostanzialmente in linea alla media nazionale pari al 30,1%). Il 59,7% delle imprese si ritiene «molto o abbastanza» penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione (dato inferiore alla media nazionale del 65,1%).

L’84,8% delle imprese del nord est ha investito in misure di protezione per la propria sicurezza e quella dei propri clienti: in particolare in sistemi di videosorveglianza e allarmi antifurto. L’11,5% delle imprese ha dichiarato che la qualità della vita è peggiorata nel corso dell’ultimo biennio (valore inferiore alla media nazionale pari al 17,8%). Le principali cause sono imputate alla diminuzione della sicurezza personale, alla riduzione del reddito medio, alla chiusura di servizi alla persona ed esercizi commerciali.

“I fenomeno criminali – spiega il direttore di Ascom – Confcommercio - condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese. Anche sul territorio c'è la necessità di tenere sempre molto alta l'attenzione. Il fenomeno dell'inflazione a doppia cifra certamente sta mettendo in difficoltà molte imprese anche a fronte di risposte inadeguate da parte del sistema bancario alle esigenze di liquidità delle imprese. I meccanismi dietro erogazioni finanziamenti, infatti, sono complicati e farraginosi”.

A peggiorare ulteriormente la situazione è il tema del superbonus 110% che, sottolinea Zattini “ha complicato la vita di molte imprese e famiglie e quando queste sono in difficoltà – avverte - gli usurai sono sempre dietro l'angolo. Abbiamo, dunque, fondati timori che, in un momento di difficoltà economico finanziario, le forme di abusivismo dilaghino. Un sentito ringraziamento va alle forze dell'ordine che, nonostante le note condizioni di mancanza di personale, fanno il massimo sforzo per cercare di garantire la sicurezza di cittadini e imprese. L'impegno di Confcommercio è quello di essere, come sempre, in prima linea per contrastare ogni fenomeno di illegalità, che molte volte sfociano in forme di abusivismo, reati contro il patrimonio e la persona penalizzando il territorio intero”.

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