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Industria, un lavoratore su tre è dipendente di un'azienda in crisi

Sono 81 le aziende del settore metalmeccanico in crisi ad oggi: 38 nell'industria e 43 nell'artigianato. I dati della crisi sono frutto di elaborazione della Fiom Cgil

Sono 81 le aziende del settore metalmeccanico in crisi ad oggi: 38 nell'industria e 43 nell'artigianato. I dati della crisi sono frutto di elaborazione della Fiom Cgil e mostrano come la crisi non sia affatto conclusa e non si vedano nemmeno evidenti segnali di uscita dalla crisi stessa. “Inoltre nel settore industriale, su circa 7mila occupati – sottolinea il segretario generale, Michele Bulgarelli - vediamo che oltre 2.400 sono i lavoratori che si trovano in un'azienda in crisi”.

“Possiamo dire, con una semplificazione, che oggi un metalmeccanico su 3 lavora in un'azienda in crisi (coinvolta cioè nell'utilizzo di un ammortizzatore sociale: cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria o contratto di solidarietà). Come Fiom-Cgil, impegnati a discutere e contrattare tutti i ricorsi agli ammortizzatori sociali, riteniamo sia necessario, per evitare effetti traumatici per l'occupazione e la coesione sociale, parlare di una vera e propria "redistribuzione del lavoro", praticando la contrattazione e utilizzando i Contratti di Solidarietà (ammortizzatore troppo poco utilizzato nel nostro territorio) per "lavorare meno, lavorare tutti"”, sottolinea Bulgarelli.
 
Paradosso della discussione sull'articolo 18. “Mentre appare evidente la necessità di un piano straordinario di investimenti pubblici e privati per "creare lavoro" (un vero e proprio "new deal"), discutere di maggiori libertà di licenziare è offensivo per tutti i lavoratori che il posto l'hanno perso davvero, che fanno cassa integrazione o che hanno lo stipendio in arretrato”, ancora il segretario.
 
Pesantissima la situazione anche nell'artigiano metalmeccanico, con 43 aziende che hanno fatto richiesta nei primi 20 giorni di gennaio, all'accesso agli ammortizzatori sociali previsti in quel settore (fondo Eber e successivamente ammortizzatori sociali in deroga): “Nelle piccole imprese i lavoratori, a volte sprovvisti della tutela reale dai licenziamenti, perchè l'articolo 18 non si applica sotto i 15 dipendenti, sono sottoposti a pressioni e a difficoltà che spesso rendono difficile l'emergere all'esterno dei problemi e delle vertenze”, conclude Bulgarelli.

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