rotate-mobile
Economia

"Informatica solidale": Techne ed Hera donano 120 computer ai bisognosi

Le due realtà hanno donato 120 PC per l'alfabetizzazione informatica di detenuti, rifugiati e persone indigenti grazie al riutilizzo e recupero dei computer aziendali dismessi dalla multiutility.

Recuperare vecchi computer, di tecnologia obsoleta ma ancora funzionanti, dismessi da Hera per metterli a disposizione di fasce della popolazione svantaggiate, coinvolte in progetti di alfabetizzazione informatica e reinserimento lavorativo e sociale, quali disabili, anziani, detenuti, extracomunitari, rifugiati politici e persone senza fissa dimora: questo l'obiettivo di un accordo sottoscritto tra Techne, ente di formazione di proprietà pubblica che lavora da oltre quarant'anni in favore delle fasce svantaggiate, ed Hera, al fine di favorire l'alfabetizzazione informatica di persone in difficoltà e bisognose. L'accordo prevede che Techne prenda in consegna 120 apparecchiature informatiche (70 fissi e 50 portatili), ne verifichi la funzionalità e le possibilità di rigenerazione e predisponga l'eventuale recupero di parti di ricambio fino al completo ricondizionamento.

Tutti i 120 pc sono stati donati, in poco più di un anno, a cooperative sociali che gestiscono progetti in favore di detenuti e rifugiati, nonchè ad associazioni di volontariato a supporto delle persone più indigenti e/o disabili. Tra gli enti ed associazioni che hanno ricevuto in dono i computer vale la pena ricordare la Caritas, Assiprov (Centro Servizi per il volontariato), Cooperativa Dialogos, Cooperativa Formula Solidale, Cooperativa "Lavoro Con", la Casa circondariale di Forlì. Techne ed Hera, partner da oltre 10 anni in progetti che coniugano le tematiche sociali e la sostenibilità ambientale sono fermamente convinti del valore di iniziative con una duplice valenza, umanitaria ed eco-sostenibile, che mettono in campo interventi per l'inclusione sociale delle fasce più deboli della popolazione. "Giunti a fine Progetto era doveroso fare un bilancio - afferma soddisfatta Lia Benvenuti, direttore di Techne - e siamo felici di aver consegnato tutte le 120 apparecchiature che ci eravamo prefissati".

"L'iniziativa - continua la Benvenuti - ha quindi raggiunto il suo obiettivo di sostenere da un lato una cultura dell'accoglienza per i rifugiati presso le comunità del territorio e dall'altro promuovere l'alfabetizzazione informatica delle categorie più svantaggiate della nostra società, offrendo anche ai meno abbienti l'opportunità di mettersi in gioco ed entrare a far parte dell'era digitale, il tutto in un'ottica di inclusione lavorativa e di pieno inserimento sociale nella comunità". "In aggiunta alle importanti e positive ricadute sociali - conclude Salvatore Molè, Direttore Centrale Innovazione di Hera - questa iniziativa presenta anche un aspetto ecologico-ambientale non trascurabile: consente infatti di riutilizzare apparecchiature informatiche che non hanno più i requisiti necessari per la nostra azienda, ma che risultano invece pienamente adeguate alle esigenze di altre persone, riducendo così la produzione complessiva di rifiuti". Entrambi gli enti confidano in una nuova iniziativa che possa dare continuità a questa prima esperienza, terminata con successo, consapevoli che le necessità di alfabetizzazione informatica riscontrate durante questa prima sperimentazione sono state tante e che dunque ancora numerosi sono gli spazi per sostenere le persone indigenti in un percorso che è anche e soprattutto di reinserimento sociale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Informatica solidale": Techne ed Hera donano 120 computer ai bisognosi

ForlìToday è in caricamento