L’Emilia-Romagna è una delle tre regioni leader in Italia per innovazione. A dirlo è l’ultimo rapporto della Commissione europea “Regional Innovation Scoreboard”. «I primati della nostra Regione sono tre – illustra il consigliere regionale Pd Tiziano Alessandrini, vice presidente della commissione Politiche economiche -: il più alto tasso di laureati, il numero di domande di brevetti presentate e la quantità di innovazioni immesse sul mercato o distribuite alle imprese».

Nel Rapporto annuale della Commissione, i Paesi dell’Unione sono classificati in quattro gruppi diversi di prestazioni di innovazione: i paesi leader (tra i quali vi sono Finlandia e Germania), i paesi che tengono il passo (fra questi l'Austria e la Francia), i paesi innovatori moderati (che vede l’Italia in compagnia di stati dell’Europa orientale o meridionale), e i paesi in ritardo (tre in tutto: Bulgaria, Romania e Lettonia). «L’Emilia-Romagna, pur avendo a disposizione una quota ridotta di fondi strutturali dell’Unione europea rispetto ad altre realtà regionali italiane – continua Alessandrini - è ritenuta una delle regioni con uno dei governi più efficienti nello sviluppo di politiche regionali per l'innovazione. L’area padana è infatti terza in Italia per la spesa in ricerca e sviluppo nel settore imprenditoriale, per l’introduzione di prodotti e processi innovativi e per il numero di occupati in attività ad alto tasso di conoscenza».

«Si tratta di un riconoscimento importante che mostra come l’impegno della Regione, delle imprese, dell’università, dei centri di ricerca e delle forze sociali stia dando esiti estremamente positivi – conclude Alessandrini -. Ora bisogna continuare su questa strada, potenziando i tecnopoli e l’attrattività per sostenere le imprese, il lavoro e creare nuove opportunità di benessere».