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L'emergenza covid picchia duro sull'edilizia: "E' indispensabile il rilancio dei lavori pubblici"

Come chiarisce il segretario di Confartigianato di Forlì, Marco Valenti "il comparto casa riveste un ruolo chiave anche nell’economia della nostra provincia"

Nuova rilevazione dell'ufficio studi di Confartigianato, che ha dedicato un approfondimento al comparto costruzioni. Dall'analisi emerge che le perdite di ricavi durante l’emergenza Covid-19 determinano una contrazione del 54% del fatturato di marzo 2020, che si aggrava al 71,8% ad aprile 2020, cumulando un calo complessivo del 62,5% nel bimestre marzo-aprile, sulla base del quale si stima una perdita di ricavi per 13 miliardi di euro.  In sintesi si tratta di una perdita di 26 mila euro di ricavi in soli due mesi, pari all’11,1% del fatturato annuo.

Come chiarisce il segretario di Confartigianato di Forlì, Marco Valenti "il comparto casa riveste un ruolo chiave anche nell’economia della nostra provincia, occupando il 15,1% della forza lavoro, con una prevalenza di attività artigiane, che costituiscono il 63,6% del comparto, con oltre 7200 addetti. Eppure, nonostante la crisi, la dinamica dei prezzi non ha subito significativi rincari, i prezzi dei servizi per la riparazione e manutenzione della casa – comprendente l’attività di idraulici, elettricisti, manutenzione dei sistemi di riscaldamento, pittori e carpentieri – a febbraio, prima dello scoppio dell’epidemia, salivano di un limitato 0,6%, un trend che si mantiene stazionario a maggio, con i prezzi di questi servizi che, secondo le stime preliminari dell'Istat, si attestano a +0,7%”. Continua il segretario “un elemento propulsore può derivare dai contenuti del Decreto Rilancio. Con questo provvedimento si rafforzano gli incentivi pubblici per gli interventi di riqualificazione edilizia, introducendo un aumento della detrazione per le spese sostenute tra la seconda metà del 2020 e nel 2021 per il miglioramento dell’efficienza energetica e delle caratteristiche antisismiche degli edifici".

Col decreto si definiscono nuove modalità di fruizione dell’agevolazione, estese anche alle altre spese di riqualificazione degli edifici (energetica, antisismica, di ristrutturazione, compreso il bonus facciate) sostenute nel biennio 2020-21 che non beneficiano dell’aumento della percentuale di detrazione. Le detrazioni fiscali interessano la vasta platea costituita da 1 milione di imprese del sistema della casa – di cui 500 mila nelle costruzioni, 238 mila nelle attività immobiliari e 196 mila studi di architettura, di ingegneria e tecnici - con 2,3 milioni di addetti, di cui 2 milioni, pari all’87,6%, nelle micro e piccole imprese. Conclude Valenti: "Per ridare slancio al settore è necessario dare seguito alla manutenzione delle infrastrutture pubbliche, da troppo tempo rimandata, ma sono indispensabili anche affidamenti veloci, la rimozione dei vincoli burocratici e tempi di pagamento brevi, altrimenti la ripartenza del Paese rimarrà solo uno slogan privo di valore".

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