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La fotografia delle imprese in provincia: "L'effetto del calo del Pil si potrà quantificare solo fra qualche mese"

L’imprenditorialità in provincia è particolarmente diffusa: 92 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale)

Al 30 giugno si contano 41.818 imprese registrate nella provincia di Forlì-Cesena, delle quali 36.471 attive mentre e localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 50.613 delle quali 44.987 attive (in flessione dello 0,5% rispetto al 30 giugno 019). L’imprenditorialità in provincia è particolarmente diffusa: 92 imprese attive ogni 1.000 abitanti (89 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). E' quanto emerge dai dati comunicati da Infocamere-Movimprese per il secondo trimestre del 2020.

Nel secondo trimestre del 2020 si sono verificate 360 iscrizioni e 236 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), per un saldo positivo di 124 unità; l’analogo margine del secondo trimestre 2019 era stato pari a +68 imprese. il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a +0,30%, superiore al dato regionale (+0,26%) ma minore del corrispettivo nazionale (+0,33%).

Nel confronto con il secondo trimestre del 2019, si riscontra un calo delle imprese attive dello 0,9%, peggiore del dato nazionale (-0,7%) e nazionale (-0,2%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali: comprensorio di Cesena (-1%), comprensorio di Forlì (-0,8%); Comune di Cesena (-1,2%), Comune di Forlì (-0,7%).

I principali settori economici sono, nell’ordine, il "commercio" (21,9% sul totale) con una flessione dell’1,6% delle imprese attive rispetto al secondo trimestre 2019, l’"agricoltura" (incidenza 17,5%, -1,6% la dinamica), le "costruzioni" (incidenza del 15,2%, -0,1%), il "manifatturiero" (incidenza pari al 9,5%, -3,3%) e le "attività di alloggio e ristorazione" (7,5% del totale, -1,5%). In crescita le Attività immobiliari (+0,6%), che costituiscono il 6,3% del totale delle imprese attive; in flessione, invece, le imprese del settore “trasporto e magazzinaggio” (3,5% l’incidenza, -3,1% la variazione).

In flessione dello 0,4%, inoltre, la dinamica imprenditoriale del settore “altre attività di servizio” (incidenza del 4,9% sul totale), mentre le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,6%) e quelle di “noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (incidenza del 2,6%) crescono, rispettivamente, del 2,6% e del 2,8%. Per quanto riguarda la natura giuridica, spiccano le imprese individuali (57,4% sul totale) in flessione dell’1,4%, seguite dalle società di persone (21,4% l’incidenza) in flessione dell’1,9%. Le società di capitale (18,6% del totale delle imprese attive) sono, invece, in aumento (+2%), così come negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

“I dati relativi all’andamento del secondo trimestre 2020 ci dicono che la nostra anagrafe aziendale presenta ancora un saldo positivo tra “aperture e chiusure” delle imprese. Si tratta certamente di una buona notizia. Questo dato va però contestualizzato e analizzato in uno scenario contraddistinto da una previsione di fortissimo calo del pil regionale-nazionale, che si potrà quantificare solo fra qualche mese. I pesantissimi effetti generati dalla pandemia e dal lockdown, purtroppo, hanno aggravato una situazione di congiuntura che era già in rallentamento generalizzato - commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Confermo, come già fatto in più occasioni, che la Camera è fortemente impegnata, insieme alle altre Istituzioni, alle associazioni di categoria e alle Banche, per sostenere lo sforzo degli imprenditori che stanno lottando per la tenuta del sistema economico. Ricordo che la Camera ha partecipato a tutte le iniziative attivate dalle Prefetture, dalle Province e dai Comuni capo circondario per il varo di misure di sicurezza e di interventi di sostegno alle imprese, per aiutarle nella ripresa e per migliorarne la competitività. Si sta giocando una partita di fondamentale importanza per il futuro della nostra economia e va ricercato il massimo delle sinergie con tutti i livelli Istituzionali, a partire da quello regionale e da quello centrale. Sono certo che tutti i nostri rappresentanti ‘a Bologna’ e ‘a Roma’, si impegneranno al massimo, affinché ai nostri territori siano riservate attenzione e risorse".

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