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Economia

I lavoratori metalmeccanici "bocciano l'accordo separato"

Si stanno concludendo in questi giorni le assemblee nelle fabbriche metalmeccaniche di Forlì e il voto certificato promosso dalla FIOM CGIL sulla "Carta rivendicativa dei metalmeccanici"

Si stanno concludendo in questi giorni le assemblee nelle fabbriche metalmeccaniche di Forlì e il voto certificato promosso dalla FIOM CGIL sulla “Carta rivendicativa dei metalmeccanici” per bocciare l’intesa separata firmata il 5 dicembre scorso dalla Federmeccanica con la FIM e la UILM e per richiedere alle aziende del territorio di non applicare ai lavoratori contenuti che peggiorano le condizioni di lavoro e i diritti acquisiti in materia di orario di lavoro e di trattamento in caso di malattia.

Come FIOM, spiega il segretario forlivese Michele Bulgarelli, “abbiamo organizzato un “voto certificato” e pertanto siamo pronti a fornire, azienda per azienda,  l’elenco di tutti  coloro che hanno partecipato al voto. La democrazia è una cosa seria e con questo voto abbiamo dimostrato che la maggioranza dei lavoratori è contraria ad un accordo separato che non solo non ha il consenso dei lavoratori del settore, ma è anche illegittimo in quanto frutto di una trattativa che ha visto, dal primo momento, l’esclusione della FIOM CGIL, sindacato più rappresentativo tra i metalmeccanici”.

Il segretario fornisce “alcuni dati significativi: alla Marcegaglia di Forlì hanno partecipato al referendum organizzato dalla FIOM ben 275 lavoratori (pari all’83% dei presenti in azienda) e 225 hanno votato a favore della Carta rivendicativa della FIOM. Numeri simili anche in Bonfiglioli (365 votanti e il 95% di favorevoli) e alla Electrolux, dove hanno partecipato al voto 359 lavoratrici e lavoratori e i SI’ sono stati 307 (pari all’86%). 100% di SI’ alla Carta rivendicativa della FIOM alla Celli, all’Emicon a Meldola, all’Alfamacchine, all’Agriflex, alla Carpigiani, alla Forlì Lamiere, all’Anofor, alla Fiorini Industries, alle Officine Maraldi, alla Siboni, alla Bipres a Rocca San Casciano e all’Aurel a Modigliana. Sul campione delle prime 33 aziende dove si sono svolte le assemblee ed il voto emerge il seguente risultato: 1.480 i voti validi su 2.214 aventi diritto al voto (i presenti in fabbrica il giorno del referendum), 1.349 i SI’, 118 i NO”.

“A partire da oggi (giovedì ndr) invieremo a tutte le aziende, dove si sono svolte le assemblee e dove il voto certificato dei lavoratori ha approvato la Carta rivendicativa, una richiesta di incontro, precisando fin da subito che non possono essere applicati ai lavoratori, a partire dagli iscritti alla FIOM, i contenuti normativi dell’intesa separata, come la flessibilità o il non pagamento dei primi tre giorni di malattia. La FIOM è pronta a fare accordi con le aziende e con la locale Confindustria, per dare certezze ai lavoratori, perché le relazioni sindacali siano fondate su regole e principi democratici e per evitare inutili tensioni in un momento in cui la crisi economica e del sistema produttivo richiede soluzioni condivise e diverse dagli accordi separati. Il nostro obiettivo è la riconquista di un unico e dignitoso contratto nazionale per tutti i lavoratori metalmeccanici”.

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