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Le preoccupazioni di Confedilizia: "Allarme per la cessione crediti sugli incentivi edilizi"

L’associazione dei proprietari immobiliari chiede l’intervento del Parlamento e del Governo per il rilancio dell’economia connessa al settore immobiliare

Con una nota diramata giovedì, Confedilizia nazionale ha segnalato la grave crisi nella quale si trovano i proprietari immobiliari e tutti gli operatori del settore coinvolti negli interventi edilizi incentivati con i noti provvedimenti, ma che oggi sono sostanzialmente bloccati. “Il decreto aiuti bis – avverte Confedilizia - sia, finalmente, lo strumento per far ripartire il meccanismo della cessione del credito riguardante gli incentivi per interventi sugli immobili, tra i quali il superbonus 110 per cento. Senza una norma che chiarisca definitivamente che i cessionari (almeno quelli successivi al primo) non incorrono in alcuna responsabilità, i crediti finora acquisiti non potranno liberamente circolare e, conseguentemente, proprietari e condominii non troveranno sul mercato imprese disposte ad avviare, e in alcuni casi anche a proseguire, i lavori”.

"Solo un intervento deciso da parte del Parlamento e del Governo è in grado di riavviare il sistema dell’acquisto dei crediti e, nel contempo, a contenere il contenzioso che potrebbe sorgere non solo tra i diretti interessati ma anche con l’Agenzia delle entrate. Negli ultimi mesi - aggiunge la Confederazione della proprietà edilizia - si è assistito a una serie di interventi normativi che hanno completamente ingessato il mercato della cessione del credito e le recenti aperture introdotte in favore delle banche, con riguardo ai crediti da esse acquisiti, non hanno sortito grande effetto. Per questo – precisa Confedilizia – è necessario che si intervenga in modo risolutivo, anche eliminando il numero limitato di cessioni possibili, così consentendo agli istituti cessionari di liquidare i crediti che hanno accumulato, in modo da poter tornare sul mercato".

"La realtà - continua l’organizzazione dei proprietari –- è che, per arginare il rischio frodi, si è di fatto soffocato un sistema che aveva mostrato di funzionare e che stava portando a una importante riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato. Ma ora, se non si inverte la rotta, si rischia di affossare completamente ogni residua aspettativa di rilancio dell’economia legata all’immobiliare". Il presidente Carlo Caselli ed il vicario Stefano Senzani dell’organizzazione territoriale di Forlì Cesena evidenziano "la forte preoccupazione per il considerevole numero di proprietari fiduciosi si sono rivolti a ditte e professionisti per eseguire interventi a tutt’oggi in corso e che si trovano nell’impossibilità di terminarli per la situazione venutasi a creare. Tutto questo sta creando anche un aumento del contenzioso tra i proprietari e gli altri operatori, quali ditte appaltatrici e banche, che rischia di far perdere i benefit fiscali, creando un danno considerevole e che difficilmente potrebbe essere risolto, nè tantomeno soddisfatto".

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