rotate-mobile
Economia

Settore legno arredo industria, fumata bianca e aumenti in busta paga: rinnovato il contratto nazionale

Le sigle sindacali di categoria hanno revocato lo stato di agitazione e le 16 ore di sciopero già proclamate per il mese di ottobre e novembre

Fumata bianca: Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno firmato con Federlegno l'accordo sul rinnovo del contratto nazionale del legno industria che riguarda oltre 150mila lavoratori. Le sigle sindacali di categoria hanno revocato lo stato di agitazione e le 16 ore di sciopero già proclamate per il mese  di ottobre e novembre. Nelle principali aziende del settore del territorio forlivese, con una presenza importante di aziende che applicano questo contratto come Ferretti Group, Cantieri del Pardo, Alpi, Atl Group, Diesse Arredamenti, Gamma Arredamenti, Cierre Imbottiti, Club House italia, Tumedei, Formificio Romagnolo e tante altre, si sono svolte numerose assemblee dei lavoratori per la proclamazione di 2 pacchetti di ore di sciopero, di cui 8 ad ottobre e 8 a novembre.

"La firma è arrivata dopo oltre 18 mesi di trattativa supportato da uno sciopero generale svoltosi il 21 febbraio a Milano, con una adesione massiccia dei lavoratori addetti al settore, dove sono stati affrontati e dibattuti numerosi temi - affermano Angelo Spampinato (Fillea Cgil), Roberto Casanova (Filca Cisl) e Antonella Arfelli (Feneal Uil) -. In sintesi viene previsto un aumento medio retributivo pari a 70 euro al livello AC1/AS2 (parametro 140; 50 euro a parametro 100) certo e non soggetto a verifica.  Sono previste due tranche da 35 euro (25 per il parametro 100) a settembre e a gennaio, a fronte della produttività del settore e derivanti dalle innovazioni introdotte. In aggiunta saranno effettuate a gennaio 2021 e gennaio 2022 verifiche sull’inflazione (Ipca non depurata e con base di calcolo per gli aumenti: paga base, contingenza, edr e tre aumenti periodici di anzianità), che potrebbero determinare ulteriori aumenti salariali".

"Abbiamo ottenuto risultati positivi sui diritti dei lavoratori, come ad esempio l’integrazione da parte delle aziende del congedo di paternità e maternità fino al 60% e la contribuzione piena al fondo di previdenza complementare Arco per i primi 3 mesi - continuano i sindacalisti -. Ottime novità anche su formazione, salute e sicurezza, con un maggiore coinvolgimento dell’Rls nella gestione della sicurezza per i lavoratori delle aziende in appalto. Molto significativi i progressi ottenuti sul fronte del welfare: abbiamo valorizzato la possibilità che i lavoratori possano contribuire al loro benessere organizzativo, con due ore di assemblea retribuita all’anno in aggiunta alle 10 previste dalla legge, e abbiamo rafforzato il nostro sistema contrattuale di previdenza complementare con un aumento a carico azienda dello 0,20% dei contributi (0,10% a gennaio 2021 e 0,10% a gennaio 2022), oltre al riconoscimento di 100 euro una tantum per tutti i lavoratori destinata al fondo Arco per promuoverne l’adesione.

Concludono Spampinato, Casanova e Arfelli: "Questa intesa è stata possibile grazie alla determinazione,che ha caratterizzato tutta la trattativa e che ha indotto Federlegno Confindustria a riconoscere le nostre rivendicazioni, ma soprattutto grazie alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori, operai e impiegati, anche del territorio Forlivese. A tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore Legno Arredo va il nostro ringraziamento perché con la loro mobilitazione, all’interno di un’azione sindacale unitaria, ferma e determinata, hanno permesso il raggiungimento di questo positivo risultato". (foto di archivio)
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Settore legno arredo industria, fumata bianca e aumenti in busta paga: rinnovato il contratto nazionale

ForlìToday è in caricamento