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Letta a Confartigianato: "Nel mondo ci invidiano le nostre imprese"

"Ciò che ci invidiano nel mondo siete proprio voi, le piccole e imprese". Non poteva trovare parole migliori l'ex presidente del Consiglio Enrica Letta

"Ciò che ci invidiano nel mondo siete proprio voi, le piccole e imprese". Non poteva trovare parole migliori l'ex presidente del Consiglio Enrica Letta  per ridestare l'orgoglio artigiano alla cerimonia del 70° anniversario di fondazione di Confartigianato tenutasi sabato pomeriggio nella sede di via Alpi di un'associazione storica della città, che aprì in città fra le rovine della guerra, nel 1946.

L'ex premier, dimessosi dal Parlamento e insegnante universitario in Francia, ha elogiato il modello e i valori delle piccole imprese, emblema del made in Italy del mondo e ha fatto autocritica: "Dovevamo fare di più e ora si deve fare di più per sostenerle, con più interventi e più concertazione perché se si vuole andare lontano lo si può fare solo insieme agli altri".

La cerimonia, aperta da un convegno 'light' ha visto gli interventi  dei presidenti Stefano Ruffilli e Pietro Manuzzi, del sindaco Paolo Lucchi (che ha elogiato l'operato dell'associazione diretta da Stefano Bernacci con 3200 imprese nel comprensorio), del presidente regionale Granelli e del segretario nazionale Fumagalli, il quale ha reclamato una svolta nel modo di rapportarsi a chi è piccolo, lavora su misura e fa impresa: "Stiamo continuando a giocare il nostro campionato fuori casa, nel Paese manca in buona parte l'orgoglio artigiano, per quello che noi rappresentiamo. Eppure siamo quelli che hanno radici nel Rinascimento, non temiamo confronti sulla qualità,  e anche nell'era della globalizzazione e della tecnologia digitale possiamo giocare e stiamo giocando un parte di primo piano".
Fuori programma ha preso la parola anche il sottosegretario al Ministero dell'Economia Paola De Micheli la quale ha fatto intendere che nella legge di Stabilità potrebbe esserci qualche novità favorevole alle piccole imprese.

Il presidente del comitato comunale di Cesena Pietro Manuzzi ha annunciato l'affidamento del progetto di un Museo dell'artigianato cesenate da parte di Confartigianato alla facoltà di Architettura che promuoverà un corso di studi appositamente su questa materia. Spazio anche alla solidarietà: è stato donato un pulmino per il trasporto di disabili da parte di Confartigianato per il sociale alla cooperativa L'Aquilone di San Mauro Pascoli presieduta da Paolo Dall'Acqua che ha preso la parola per ringraziare per un dono così prezioso.

La cerimonia è stata suggellata dai premi alle imprese per la carriera e per il valore artigiano e dallo speciale riconoscimento 'Confartigianato nel cuore' destinato agli ex presidenti Carlo Peroni, Alida Fabbri, Alessandro Naldi e all'ex segretario Italo Macori, impossibilitato a partecipare ma che riceverà il riconoscimento i prossimi giorni.

La più antica della cinquantina di aziende premiate è Officine Collini fondata nel 1947, solo un anno dopo la fondazione di Confartigianato. Tra quelle con trascorsi almeno di mezzo secolo spiccano anche Urbini Vittorio riparazione e vendita macchine agricole e giardinaggio (1956), Ottica Visani (1951), Ottica Fantini (1964)  tipo-litografia Wafra (1962), Molini Briganti (1964), Valentini Romano commercio materiale edile (1965), Roberto Francisconi sartoria su misura (1967), Stilfusti di Zoffoli Armando  produzione mobili tavoli e legno in massello (1966).

Alla festa del Settantesimo hanno presenziato oltre duecento persone, un successo di partecipazione senza precedenti con momenti di commozione durante il bellissimo filmato con le immagini d'epoca fornite dall'archivio Zangheri e il minuto di silenzio tutti in piedi per ricordare  gli amici imprenditori e dipendenti defunti, compagni di viaggio nei decenni trascorsi dentro la casa di Confartigianato.

Infine il buffet, negli spazi esterni della grande sede casa dei servizi di Torre del Moro, in via Alpi, i cui ampi locali tutti riempiti ospitano oggi varie realtà imprenditoriali, bancarie ed economiche oltre alla sede di Confartigianato che detiene l'immobile in proprietà: l'approdo momentaneo di un lungo viaggio cominciato tra le rovine della guerra nel 1946, dalla prima angusta sede in centro storico, e che ora proseguirà per un nuovo tratto di altri 70 anni, come ha augurato il sindaco Paolo Lucchi.
 

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