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Le api risentono del maltempo: crolla la produzione di miele d’acacia

“Noi vorremmo tranquilizzare le persone – dichiarano congiuntamente Ara e Afa - spiegando che la sciamatura è l'opposto di un impazzimento delle api"

L’alternarsi di freddo, improvvisi acquazzoni e grandinate e, in generale, le avverse condizioni climatiche hanno avuto pesanti conseguenze sulla produzione del miele d’acacia, che risulta inferiore del 90% rispetto all’anno precedente. L'associazione Forlivese Apicoltori Società Agricola Cooperativa, realtà che riunisce 263 apicoltori del terrirorio forlivese, l'associazione Romagnola Apicoltori Società Agricola Cooperativa, che rappresenta circa 350 operatori del territorio romagnolo, con sede a Bagnacavallo, evidenziano che "la carenza di prodotto, registrata a livello locale con percentuali allarmanti, interessa anche tutto il territorio nazionale, nonché quello europeo".

"La scarsa produzione di miele non consentirà di soddisfare le richieste del mercato interno e  ha come conseguenza immediata l’importazione in Italia di miele estero con qualità e caratteristiche diverse da quello italiano - evidenziano le associazioni -. Il consiglio  ai consumatori è quindi quello di  controllare sempre le etichette per conoscere bene il prodotto che si sta acquistando, a iniziare dalla provenienza. La carenza di prodotto incide anche sul prezzo, per cui per il miele di acacia si prevedono aumenti consistenti del prezzo di vendita all’ingrosso e al dettaglio".

Le pessime condizioni atmosferiche hanno inciso anche sul comportamento delle api, nello specifico sul fenomeno della sciamatura, che avviene generalmente in primavera, come per molte specie animali, ed è un naturale fenomeno di riproduzione. Per questo le due Associazioni di apicoltori "stigmatizzano certi servizi improvvisati andati in onda su Tv nazionali (nello specifico il TG5)  che provocano solo panico e ingiustificato allarme. Ciò che è stato detto in merito a invasioni di api impazzite o sciami anomali va assolutamente smentito".

“Noi vorremmo tranquilizzare le persone – dichiarano congiuntamente Ara e Afa - spiegando che la sciamatura è l'opposto di un impazzimento delle api. Da milioni di anni è il meccanismo di natura che garantisce la riproduzione e quindi l'avvio di una nuova famiglia d'api. Dispiace che  un’informazione inesatta e superficiale del mondo delle api, così affascinante e interessante, possa condurre a una conoscenza distorta e negativamente sensazionalistica”.

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