Manifatturiero, continua la crescita: "Traino per l'export, superati i livelli pre-covid. Male il settore moda"
"Tredici settori segnano una performance straordinaria - evidenzia Valenti -: addirittura nel legno la produzione dei primi otto mesi del 2021 sale del +9,4% superiore allo stesso periodo del 2019"
Il sistema manifatturiero italiano funge da traino per le esportazioni, oggi al di sopra dei livelli pre-Covid-19, con una intensità maggiore rispetto agli altri paesi dell’Unione europea. Alle maggiori vendite all’estero corrisponde un recupero più accelerato dell’attività produttiva. A dettagliare i dati è Marco Valenti, segretario di Confartigianato di Forlì: "Il report di Eurostat mostra che nei primi 8 mesi del 2021 il valore delle vendite all’estero delle imprese italiane supera del 4,9% quello registrato nello stesso periodo del 2019, superando la crescita dell’1,3% dell’export tedesco mentre è ancora in difficoltà la Francia, che rimane in territorio negativo (-6,6%)".
"Tredici settori segnano una performance straordinaria - evidenzia Valenti -: addirittura nel legno la produzione dei primi otto mesi del 2021 sale del +9,4% superiore allo stesso periodo del 2019; seguono le apparecchiature elettriche con +7,2%, vetro, ceramica, cemento con +6,7%, computer ed elettronica con 6,6%, mobili con +6,4%, bevande con +4,2%, metallurgia con +3,7%, gomma e materie plastiche con +3,7%, alimentari con +1,5%, riparazione macchinari con +1,4%, prodotti in metallo con +1% e carta con +0,1%. Continua Valenti: "Ci sono anche ombre, segna un ritardo la produzione di auto (-8,5%) mentre è ancora profonda la crisi della moda, con tessile a -11,1%, pelle a -22,4% e l'abbigliamento a -35,7%, un livello di produzione inferiore di oltre un terzo di quanto realizzato prima della pandemia".
Tuttavia timidi segnali di reazione della produzione del comparto moda fanno ben sperare: ad agosto 2021, si registra il 4,7% in più rispetto a fine 2020, un aumento congiunturale della produzione, in cinque degli otto mesi dell’anno. "Alla migliore reattività della manifattura italiana contribuiscono le micro e piccole imprese che rappresentano il 50,8% dell’occupazione totale, una quota più che doppia del 24,4% della Francia e del 19,7% della Germania - prosegue Valenti -. Nel complesso dei settori manifatturieri in recupero si contano oltre 1,3 milioni di addetti delle micro e piccole imprese manifatturiere".
A livello europeo, sono ben cinque le regioni italiane nelle prime 20 posizioni per occupazione manifatturiera; al primo posto troviamo la Lombardia con 944 mila occupati, seguita da Stoccarda con 640 mila, Veneto con 543 mila ed Emilia-Romagna con 463 mila. Seguono, all’11esimo posto il Piemonte con 376 mila occupati e al 16° posto la Toscana con 312 mila. Secondo l’ultima rilevazione disponibile, in Italia il valore aggiunto manifatturiero è di 4.444 euro per abitante, con valori più elevati e superiori alla media, in Emilia-Romagna con 8.230 euro per abitante, seguita da Veneto con 7.588 euro, Lombardia con 7.238 euro, Friuli-Venezia Giulia con 6.319 euro, Piemonte con 6.291 euro, Marche con 5.994 euro e Toscana con 5.288 euro.