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Economia Centro Storico / Piazza Saffi Aurelio, 8

"E più facile andare su Marte che in pensione": i sindacati contro la Legge Fornero

Il corteo era aperto da uno striscione colorato contenente lo slogan dell'iniziativa "Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani".

Circa 300 lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato sabato mattina in centro a Forlì partendo da Piazzetta della Misura, sfilando per le vie del centro, effettuando flash mob in Piazza Saffi e di fronte alla Prefettura, caratterizzato da dischi volanti e dalle parole d’ordine: "E più facile andare su Marte che in pensione, bisogna cambiare le regole". Il corteo era aperto da uno striscione colorato contenente lo slogan dell’iniziativa “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani”.

Per chi lavora i sindacati chiedono "il ripristino della flessibilità dell'età pensionabile a partire dai 62 anni di età; il diritto alla pensione per chi ha raggiunto 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica; il riconoscimento della contribuzione figurativa per i periodi di congedo parentale e di lavoro di cura; ed un adeguato riconoscimento dei lavori usuranti: l'attuale normativa è da riscrivere".

Sindacati in piazza per cambiare la Legge Forneo (foto di A.Salieri)

Per i giovani (che cercano lavoro o sono precari), i sindacati chiedono "l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani attraverso le uscite flessibili e i pensionamenti anticipati dopo 41 anni di contributi; la correzione dell'attuale sistema contributivo per assicurare una pensione dignitosa a chi svolge lavori saltuari, discontinui e con basse retribuzioni; la diffusione della previdenza complementare con il riconoscimento della  finalità  sociale dei  fondi pensione negoziali riportando all'11% l'imposta sostitutiva".

Per chi è in pensione i sindacati richiedono la "previsione di un meccanismo di perequazione delle pensioni in grado di garantire il reale mantenimento del potere d'acquisto; ed una riduzione della tassazione fiscale sulle pensioni". Per i lavoratori "esodati" occorre "prevedere una soluzione strutturale di salvaguardia per quei lavoratori  rimasti  senza  stipendio e senza pensione (esodati) in grado di garantire a tutti il diritto a pensione". I sindacati chiedono di "aprire un confronto con il Governo sulla piattaforma" e la mobilitazione andrà avanti "fino a quando non saranno ricevute risposte alle richieste contenute nella piattaforma unitaria".

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