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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Mazzata per le giovani imprese, appello di Confcommercio alle banche: "Non hanno liquidità"

Le Micro e piccole e medie imprese hanno crescenti difficoltà di accesso al credito bancario, che rappresenta normalmente l’unica fonte esterna di finanziamento

Le Micro e piccole e medie imprese hanno crescenti difficoltà di accesso al credito bancario, che rappresenta normalmente l’unica fonte esterna di finanziamento.  La debolezza della domanda interna e la difficoltà ad incassare i crediti generano la riduzione dei flussi di cassa, con problemi rilevanti per il finanziamento del capitale circolante e, dunque, dell’attività corrente delle imprese. Lo conferma l'Osservatorio Credito Confcommercio - Imprese Giovani.

“In questo contesto è essenziale per le imprese poter disporre di partner bancari che siano davvero in grado di valutare l’excursus professionale di un imprenditore, le sue competenze in uno specifico settore di attività e la bontà di un progetto aziendale e che non si limitino, invece, a considerare in modo asettico poche informazioni quantitative sull’azienda.
Vi sono, per talune imprese, esigenze finanziarie legate al sostegno dell’innovazione ma, per molte altre, vi sono soprattutto esigenze legate al miglioramento delle condizioni di liquidità e solidità finanziaria aziendale. Le imprese di minori dimensioni, nonostante forniscano il maggior contributo al valore aggiunto ed all’occupazione, ricevono molto meno in termini di credito bancario. Nello specifico, va ricordato che  in Italia le imprese fino a 20 addetti, che rappresentano il 98% dell’intero tessuto produttivo, ricevono meno del 20% del credito bancario destinato al complesso delle imprese, pur fornendo un contributo all’occupazione nazionale ed al valore aggiunto proporzionalmente ben superiori. Da non sottovalutare, inoltre, il costo dei finanziamenti per le imprese, correlato all’aumento dei tassi di interesse applicati e dei costi accessori”.

“Nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Credito Confcommercio – spiega Alberto Zattini direttore di Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Forlì - è stato avviato uno specifico focus sulle giovani imprese e a tale riguardo Il giudizio riguardo l’andamento dell’economia italiana relativo ai primi mesi del 2013 è risultato sostanzialmente invariato rispetto a quello rilavato alla fine dello scorso anno e del tutto in linea con quello registrato presso il resto delle imprese italiane del terziario.  Riguardo l’andamento della propria attività emerge un peggioramento rispetto a quanto rilevato a fine 2012  ma, comunque, una valutazione meno preoccupata rispetto a quanto rilevato per il resto delle imprese italiane del terziario. Questi gli indicatori che emergono riguardo al fabbisogno finanziario: in tema di liquidità, si constata per le imprese giovani un forte peggioramento nel far fronte ai propri impegni finanziari. Il dato negativo che emerge è comunque indice di una situazione meno grave rispetto alla media nazionale. Il trend per i prossimo mesi, pur in continua flessione conferma, comunque, la forbice esistente tra le imprese giovani e la totalità degli operatori del terziario”.

“In tema di accesso al credito emergono quattro elementi di analisi ed approfondimento: richieste di credito alle banche, esito delle domande di credito, offerta di credito e costo dei servizi bancari. Emerge una diminuzione delle imprese giovani che si rivolgono alle banche per chiedere un fido, un finanziamento o la rinegoziazione di un fido. Il numero di tali imprese è inoltre percentualmente inferiore rispetto alla media nazionale rilevata per le imprese del terziario in generale. In questo contesto diminuiscono anche le imprese giovani che riescono ad ottenere il credito per un ammontare pari o superiore a quello richiesto. Contemporaneamente sono aumentate le imprese che si sono viste accordare un credito inferiore o che non se lo sono viste accordare affatto. In base ai risultati dell’indagine sono in peggioramento anche i dati relativi ai tassi di interesse ed alle altre condizioni applicate dalle banche. In entrambi i casi si percepisce maggiore insoddisfazione delle imprese giovani rispetto a quanto registrato presso il totale delle imprese del terziario. In peggioramento anche la situazione relativa alla durata del credito ed alle garanzie richieste dalle banche. Anche in questi casi la percezione risulta maggiormente negativa rispetto a quella rilevata presso il totale delle imprese del terziario. In sostanza, il costo del credito appare più elevato rispetto al resto delle imprese del medesimo comparto. Si segnala, infine, l’aumento del costo dei servizi bancari nel loro complesso”, chiude il direttore.

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