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Economia

Mercatini degli hobbisti, Confesercenti: "Fino ad ora il Comune ha autorizzato vendite abusive"

Stefania Bartoletti, di Confesercenti:"Dieci anni ci sono voluti perché fosse approvata una normativa che in realtà non ha fatto altro che sanare una situazione di illegalità diffusa"

Dall’1 gennaio è entrata in vigore la Legge Regionale che regolamenta il commercio su aree pubbliche in forma hobbistica, un provvedimento di grande importanza, la cui attuazione richiede una forte collaborazione tra tutti i soggetti interessati. Lo ricordano le associazioni di categoria del commercio. Confcommercio, invia infatti una lettera a tutti i sindaci del Forlivese per ricordare che “proprio per garantire le migliori condizioni di transizione al nuovo regime, la Regione ha fissato un termine di 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione della stessa (15 gennaio) per adeguare i relativi atti amministrativi, ferma restando l’immediata applicabilità, dal primo gennaio 2014, delle prescrizioni previste dalla Legge (obbligo del tesserino, vidimazione, limiti di valore alle merci  in vendita, ecc.)”, chiedendo ai primi cittadini la massima collaborazione”.

“Che le Amministrazioni Comunali non fossero molto felici della approvazione, da parte della nostra Regione, della Legge dei cosiddetti hobbisti, si era capito da sempre.  - sottolinea Stefania Bartoletti, di Confesercenti - Dieci anni ci sono voluti perché fosse approvata una normativa che in realtà non ha fatto altro che sanare una situazione di illegalità diffusa, che in un Paese civile non poteva più essere tollerata. Va chiarito, una volta per tutte che, chiunque venda, ponga in vendita o esponga in luogo pubblico o aperto al pubblico, fino a ieri, doveva rispondere alle leggi fiscali, tributarie e previdenziali previste per tutti gli italiani. Gli hobbisti, fino a ieri, erano per la nostra legislazione  semplicemente evasori ed abusivi. Fino a ieri tutto quello che oggi viene presentato come grande occasione di animazione delle città non era altro che una grave forma di illecito su cui gli amministratori locali e gli organi di vigilanza in prima linea, avrebbero dovuto attentamente controllare  ed impedire”, accusa.

“Oggi la nostra Regione, al pari di altre, ha emanato una legge che stabilisce i limiti entro cui un individuo può definirsi operatore non professionale senza quindi avere l’obbligo di apertura della partita iva e relativi versamenti, senza l’obbligo di emissione di scontrini fiscali,  senza iscrizione alla Camera di Commercio, senza iscrizione al servizio previdenziale con i  relativi versamenti. Mi pare che la nostra Regione abbia fatto più che bene a legiferare in merito. Qualche amministratore ritiene che nella normativa ci siano punti oscuri, altri addirittura che sia troppo restrittiva, ma per onore della verità, non si può ritenere che duecento euro l’anno siano troppi rispetto a tutte le tasse e costi che un commerciante regolare paga e se un hobbista partecipa a più di dieci mercati in un anno, si fa fatica a pensare che non svolga una attività significativa dal punto di vista economico.  - sottolinea Bartoletti - La sollevazione degli hobbisti ha una sola ragione, quella  economica, affermano che altrimenti non guadagnano. Provate ad immaginare le difficoltà di chi invece paga le centinaia di tasse, imposte e balzelli vari. Gli amministratori non hanno soldi per animare e promuovere le città, sicuramente è vero ma va trovata una soluzione diversa da quella di autorizzare e promuovere mercatini abusivi.  Questo attacco illogico e strumentale alla Regione ed alle Associazioni di categoria che hanno sostenuto e difeso questa Legge ci impone ancora di più di essere vigili sulla sua applicazione”.

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