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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Bertinoro

Mercatone Uno, a Bertinoro 50 dipendenti "a rischio". Proclamato lo stato di agitazione

Si tratta di una scelta imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli, che ha determinato, a partire dalla ripresa autunnale dell'attività, una costante riduzione del fatturato

Mercatone Uno, azienda di distribuzione italiana presente su tutto il territorio nazionale, e a Bertinoro con il punto vendita  che occupa circa 50 lavoratori, ha presentato al Tribunale di Bologna domanda prenotativa di ammissione alla procedura di concordato preventivo. “Si tratta di una scelta imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli, che ha determinato, a partire dalla ripresa autunnale dell’attività, una costante riduzione del fatturato, il tutto aggravato dal contesto deflazionistico a cui conseguono prezzi di vendita sempre più bassi e perdita di marginalità”, si legge in una nota.

L'AZIENDA - Questa situazione ha ostacolato l'originario piano di rilancio del Gruppo, che negli ultimi 24 mesi aveva comportato il rinnovamento di 26 punti vendita. “Il Gruppo confida che l'apertura tempestiva di una procedura concordataria consenta al Tribunale di Bologna la miglior valorizzazione degli asset aziendali come accaduto in recenti casi aventi ad oggetto importanti marchi del settore fashion. Questa scelta assicura la continuità aziendale volta al puntuale adempimento degli impegni assunti verso i consumatori a maggior garanzia e tutela dei loro diritti. In quest’ottica il Gruppo Mercatone Uno garantisce la continuità dei servizi nei propri punti vendita della rete come fatto sino ad oggi. La decisione di ricorrere al Tribunale di Bologna è maturata in seno ai soci storici del gruppo imolese, famiglie Cenni e Valentini, che non hanno mai fatto mancare il loro impegno, confermato anche in questa delicata fase. - continua la nota dell'azienda - Sono già in corso trattative con potenziali investitori interessati ad un marchio storico e leader del settore dell’arredamento, con i quali si sta discutendo il nuovo piano industriale elaborato da "AlixPartners", leader mondiale in restructuring, e su cui si basa la continuità dell'attività”.

I SINDACATI - L”'istanza di concordato preventivo è "in bianco" e i sindacati ne sono venuti a conoscenza attraverso l'invio del comunicato stampa diffuso a tutti gli organi di informazione. - denunciano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil -  Purtroppo la notizia non ci ha sorpreso, poiché avevamo già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando. Negli ultimi tre anni abbiamo sottoscritto accordi sindacali per l'utilizzo dei contratti di solidarietà, che dovevano avere lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita, tale da rilanciare l'azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione. L'immobilismo, la mancanza di iniziativa anche sul piano commerciale hanno invece caratterizzato l'andamento degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori (che in molti casi lavorano in Mercatone Business da 15/20 anni ed oltre) hanno fatto negli ultimi anni”, accusano i sindacati.

“Ora, a fronte dell'ultima grave notizia, non abbiamo avuto informazione alcuna circa le ricadute che l'istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business e non abbiamo alcuna informazione sul piano industriale che dovrà necessariamente essere presentato al Tribunale di Bologna. Vi sono inoltre da affrontare le immediate ricadute su lavoratrici e lavoratori, ad esempio il pagamento della cassa integrazione straordinaria, per i lavoratori dei punti vendita Tre Stelle e Mercatone Business chiusi solo alcuni mesi fa, il pagamento della solidarietà per tutti gli altri lavoratori. - continuano le sigle sindacali -È' per questo che riteniamo necessaria l'apertura di un tavolo sia con l'azienda che con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori. I massimi vertici aziendali, le istituzioni, i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati. Perciò, a sostegno delle giuste istanze dei dipendenti del Gruppo Mercatone Business, proclamiamo lo stato di agitazione, riservandoci di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione”.

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