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Metalmeccanico, si tocca il fondo più nero: seimila vittime della crisi

"Sulla base dei dati aggiornati ad oggi e frutto di elaborazione della FIOM CGIL di Forlì, relativi alla dimensione della crisi nel settore metalmeccanico nel nostro territorio, si evidenzia come siamo forse oggi nel momento peggiore della crisi del settore

E’ il momento peggiore, il punto più basso per la il settore metalmeccanico del Forlivese. A elaborare i dati è la Fiom, il sindaco Cgil per il metalmeccanico:  “Sulla base dei dati aggiornati ad oggi e frutto di elaborazione della FIOM CGIL di Forlì, relativi alla dimensione della crisi nel settore metalmeccanico nel nostro territorio, si evidenzia come siamo forse oggi nel momento peggiore della crisi del settore”.

I numeri parlano chiaro: oggi a Forlì, nel settore dell’industria metalmeccanica ci sono 34 imprese e 1006 lavoratori in cassa integrazione ordinaria, 11 imprese e 2182 lavoratori in cassa integrazione straordinaria, un’impresa in Contratto di Solidarietà con 16 dipendenti e 4 aziende industriali in Cassa in Deroga con 83 lavoratori interessati. In totale nel settore dell’industria si registrano 50 aziende in crisi e in queste aziende sono complessivamente occupati 3287 lavoratori e lavoratrici. Nell’artigianato metalmeccanico si contano 125 aziende in Cassa in Deroga e 700 lavoratori interessati.

Questi numeri si sommano ai 693 posti di lavoro persi a fronte della chiusura di 30 aziende dal 2008 ad oggi (prendendo in considerazione solo le imprese metalmeccaniche con almeno 10 addetti), ai circa 300 lavoratori e lavoratrici che hanno accettato percorsi di uscita volontari ed incentivati dalle imprese e ai circa 400/500 lavoratori che hanno subito in questi anni un licenziamento individuale.

Illustra la Fiom: “Oggi siamo anche di fronte, per molte imprese e per molti lavoratori, all’esaurimento degli ammortizzatori sociali e c’è bisogno, per non lasciare nessuno da solo, di riunificare i lavoro ed estendere i diritti e le tutele degli ammortizzatori sociali a tutti. C’è bisogno di affrontare l’emergenza attraverso la redistribuzione del lavoro che c’è, a partire dalla diffusione dei Contratti di Solidarietà. C’è bisogno di creare lavoro, per ridurre la disoccupazione e sottrarre le persone da una perversa competizione tra chi un lavoro ce l’ha e chi è disoccupato, attraverso un piano straordinario di investimenti pubblici e privati”.

E ancora per la Fiom “c’è bisogno di introdurre (e questo tema è stato al centro dell’iniziativa pubblica della FIOM svoltasi a Bologna il 30 aprile scorso) un “reddito minimo di cittadinanza”, per evitare l’esclusione sociale e per ridurre il rischio della ricattabilità per i giovani, i precari e tutti i lavoratori che restano privi di ammortizzatori sociali”. Su questi temi la Fiom  CGIL promuove il 18 Maggio 2013 una manifestazione Nazionale a Roma, aperta a tutte le forze ed i movimenti della società civile. Anche da Forlì partiranno dei partecipanti. E’ già possibile prenotarsi sui pulmann in partenza da Forlì chiamando la Camera del Lavoro di Forlì (0543/453711) o contattando i delegati sindacali della FIOM CGIL nelle fabbriche.

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