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Sabato, 23 Settembre 2023
Economia

Mondo economico all'attacco: "Dannosa Imu sulle attività produttive"

Il mondo dell'economia del territorio di Forlì-Cesena chiede precisi impegni ai sindaci sull'IMU. Un documento è stato scritto de recapitato oggi a Balzani e agli altri Sindaci del territorio provinciale. Le associazioni coinvolte sono quelle di "Una Sola Voce per l'Economia"

Il mondo dell’economia del territorio di Forlì-Cesena chiede precisi impegni ai sindaci sull'IMU. Un documento è stato scritto dalle associazioni di impresa e agricole di Forlì-Cesena e recapitato oggi a Balzani e agli altri Sindaci del territorio provinciale. Le associazioni coinvolte sono quelle di "Una Sola Voce per l'Economia" e del Tavolo Verde provinciale: AGCI, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato Forlì, Confartigianato Cesena, Confesercenti Forlì, Confesercenti Cesena, Confcommercio Forlì, Confcooperative, Copagri, CNA, Legacoop, Unindustria.

Il documento chiede “ equità e lungimiranza da parte dei comuni per evitare colpi pesanti alle imprese e alle famiglie”.  “In un momento economico come l’attuale aumentare le aliquote sugli immobili produttivi, commerciali e agricoli può essere, infatti, un’azione controproducente. Ossia, rischia di creare un effetto domino che, colpendo e aggravando la situazione già critica della Piccola e Media Impresa (penalizzata da maggiori difficoltà di accesso al credito; da problematicità d’incasso in tempi congrui; da un calo della domanda e dei consumi; da nuovi e penalizzanti scenari di mercato, etc.), può ripercuotersi sulla sua tenuta e, quindi, sull’occupazione e la coesione sociale”, dicono.

“Con la piena comprensione della destinazione dell’imposta, in larga maggioranza da ristornare all’Erario, cioè allo Stato, a fronte d’importanti tagli di risorse destinate ai Comuni, si è determinata inoltre la precondizione affinché le Amministrazioni Locali debbano decidere di utilizzare ampiamente la facoltà prevista di aumentare l’lMU dallo 0,76%, fino all’1,06%, anziché,  come pure sarebbe previsto, agire con tariffe agevolate, cioè ribassate  fino allo 0,4%, per favorire il rilancio dell’economia. Si parla, infatti, di aumenti che potrebbero incidere sulle PMI da un minimo del 30% fino al oltre il 110%, riguardando, per altro, importi cifrati a migliaia di euro, cioè valori importanti e assai pesanti, in questa complicatissima fase economica”.

“In merito al settore agricolo l’importante “ritocco” dei moltiplicatori a cui assoggettare i redditi sia dei terreni che dei fabbricati portano al comparto un pesante impatto. Si consideri, inoltre, che già si è proceduto all’accatastamento della maggior parte dei fabbricati rurali (che per gli agricoltori sono mezzi di produzione), il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni, e che quindi la nuova normativa porta ad una duplicazione di imposta, con aumenti che andranno ad incidere sulle aziende agricole dal 100% fino al 400%”.

“Questo non significa che le imprese di Forlì-Cesena, come da sempre è avvenuto, non siano pronte a fare la loro parte in un momento strutturalmente complesso come l’attuale. Quello che proponiamo è la condivisione di un progetto che abbia come obiettivo una nuova e innovativa fase di sviluppo che, aldilà di tassare le imprese miri invece a sostenerle per consentire loro una maggiore tenuta e, altresì, per rendere il nostro territorio maggiormente attrattivo a nuovi investimenti. A tal fine, occorre continuare a impegnarsi per ridurre e razionalizzare la spesa corrente della pubblica amministrazione intraprendendo con forza la strada dell’integrazione e della razionalizzazione di servizi tra comuni limitrofi e quella della sussidiarietà: la partecipazione tra pubblico e privato nella gestione dei servizi rivolti ai cittadini.

Quanto potrebbe risparmiare la Comunità razionalizzando e dunque migliorando la qualità dei suoi servizi? Scegliamo insieme questa via e sulla risposta a tali calcoli definiamo nuovi percorsi di sostegno. Più che sull’IMU, che agisce sui costi correnti, le imprese sono disponibili a ragionare su tasse di scopo legate a progettualità e a investimenti condivisi capaci di creare un valore aggiunto che sia replicabile. ome richiesto il 28 giugno scorso in occasione degli stati generali dell’economia, ribadiamo la necessità dell’apertura di un “cantiere” tra le parti che parta dall’adottare in tempi certi misure di razionalizzazione degli apparati e dei servizi comunali e, altresì, dal definire concreti percorsi di sussidiarietà tra pubblico e privato”.

“Per questo ancor prima della redazione dei nuovi regolamenti per l’applicazione dell’IMU, da approvare entro il 31 Marzo 2012, ci aspettiamo positivi segnali in tal senso che siamo certi non mancheranno di giungere. Allo stesso modo, auspichiamo che la redazione del nuovo regolamento applicativo dell’IMU segua un percorso uniforme a livello provinciale includendo una differenziazione di aliquote soprattutto per alcune tipologie aziendali:   L’aliquota minima consentita nei primi due anni di start up per le piccole imprese di nuova costituzione (così da favorire lo sviluppo locale);    L’aliquota ridotta (0,1) per i fabbricati strumentali all’attività agricola;     L’aliquota dimezzata per gli immobili di proprietà delle imprese utilizzati direttamente per lo svolgimento delle attività imprenditoriali (cioè utilizzati come beni strumentali dell’impresa);   L’aliquota dimezzata per i locali ubicati nei centri storici ed adibiti, a far tempo dal 1° Gennaio 2011, ad attività di artigianato di servizio o commercio (per favorire la loro presenza nei centri storici ed incentivare la destinazione d’uso dei locali per queste funzioni);   L’aliquota dimezzata per i fabbricati realizzati per la vendita e non venduti, come previsto dalla manovra”.

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