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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Dal 2022 multa di 30 euro ai commercianti che non fanno pagare col bancomat. "Accanimento inutile"

Così Confesercenti: "Dal 2014 ad oggi Pos nelle imprese quasi raddoppiati (+90%), per favorire ulteriormente l’uso di carte e bancomat più utile esentare piccole transazioni sotto i 50 euro"

Arriva la nuova stretta sui pagamenti elettronici: sanzioni di 30 euro - più il 4% del valore della transazione - per chi non accetta pagamenti con bancomat o carte di credito sia per la vendita di prodotti sia per prestazioni professionali. Il decreto legge sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) contiene un tentativo di rilancio nell'ottica della maggiore tracciabilità dei pagamenti. Il Governo Draghi, secondo quanto previsto con il Pnrr, nel 2022 conta così di mettere sotto tiro nella lotta all’evasione e al sommerso l’omessa fatturazione e il mancato rilascio degli scontrini

Per Fabio Lucchi, funzionario di Confesercenti Forlì, "l’introduzione di sanzioni per chi non accetta pagamenti in moneta elettronica di qualsiasi importo è del tutto inopportuna: il peso delle commissioni, in particolare sui piccoli pagamenti, è ancora troppo elevato. Proprio per questo più di un esecutivo, negli anni recenti, aveva promesso un taglio delle commissioni sulle micro-transazioni. Uno ‘sconto’ che a quanto pare è stato dimenticato"

Per Confesercenti, "percorrere la strada dell’obbligo vuol dire non solo limitare la libertà d’impresa, ma anche introdurre un ulteriore aggravio per le imprese, che metterà in difficoltà le attività del commercio e dei servizi più piccole e caratterizzate da margini molto stretti – come i distributori carburanti, i tabaccai, i bar – proprio nel momento in cui la spesa delle famiglie nei negozi è tornata in stallo. Un accanimento che pare inutile, visto che tra il 2014 ed il 2020 i Pos nelle imprese sono praticamente raddoppiati, passando da 1,8 a 3,4 milioni (+90%). Solo negli ultimi tre anni, dal 2018 al 2021, il volume delle transazioni con carte di debito è passato da 30,6 miliardi a 44,5 miliardi. Un boom che, inoltre, non ha trovato un riscontro proporzionale nel gettito derivante dalla lotta all’evasione".

Conclude Lucchi: "Se si vuole favorire ulteriormente la diffusione della moneta elettronica, obiettivo condiviso da Confesercenti, visti gli oneri ed i rischi connessi alla gestione del contante, si deve agire abbassando i costi di esercizio della moneta elettronica, per le imprese e per le famiglie. A partire dai piccoli pagamenti sotto i 50 euro, che dovrebbero essere resi completamente esenti da commissioni".

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