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Nautica di lusso: Ferretti punta Hong Kong e prova di nuovo la carta della Borsa

Secondo quanto apprende l'Ansa da fonti di mercato, dovrebbe essere collocato il 25% del capitale, pari a 83,58 milioni di azioni

Ferretti tenta nuovamente la quotazione dopo aver rinunciato nel 2019. Il gruppo di Forlì si appresta a lanciare l'ipo ad Hong Kong. Secondo quanto apprende l'Ansa da fonti di mercato, dovrebbe essere collocato il 25% del capitale, pari a 83,58 milioni di azioni. La 'forchetta' dovrebbe essere tra 2,50 e 3,3 euro per azione così da raccogliere tra 210 e 276 milioni di euro. La capitalizzazione post operazione dovrebbe essere compresa tra 840 milioni e 1,1 miliardi di euro. Il gruppo cinese Weichai controlla l'86% del gruppo mentre Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari, ha l'11%. Si rafforzano così le intenzioni del gruppo che, a fine dicembre scorso, aveva comunicato il deposito della domanda di ammissione sul listino di Hong Kong.

Nel 2019 l'obiettivo dell'offerta a Piazza Affari era quello di avanzare negli investimenti, compresi i servizi alla clientela. In quell'occasione la quotazione saltò a causa del deterioramento delle condizioni dei mercati che oggi fanno i conti con la guerra in Ucraina. Nonostante la situazione critica sul fronte geopolitico, Ferretti Group "non prevede significative conseguenze per il proprio volume d’affari". Forte di un portafoglio ordini al 28 febbraio di 1.272 milioni di euro e di una raccolta ordini dei primi due mesi del 2022 pari a 308 milioni di euro, il Gruppo, presente in oltre 70 Paesi al mondo con una strategia commerciale geograficamente molto diversificata, ha un’esposizione in termine di ricavi inferiore al 3% verso le aree geografiche attualmente coinvolte nel conflitto.

Ferretti Group, era stato comunicato in una nota diramata dall'azienda guidata dall'avvocato Alberto Galassi, "non è esposto sul segmento dei mega e giga-yacht, quello di maggiore riferimento per le élite russe colpite dalle sanzioni internazionali. Inoltre, al Gruppo, ad oggi, non risultano vendite a soggetti destinatari di tali provvedimenti". L’azienda, si legge in una nota, "sta monitorando continuamente l’evoluzione del mercato, mitigando qualunque rischio grazie al proprio modello distributivo che prevede pagamento a stato d’avanzamento delle costruzioni e potendo sempre ricollocare yacht seriali e semi-seriali in virtù delle liste d’attesa esistenti su quasi tutti i modelli in gamma".

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