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Economia

Pagamenti delle imprese: l'Emilia Romagna è seconda in Italia per puntualità

Forli-Cesena è seconda in regione (11° a livello nazionale, +8 posizioni in un trimestre) con il 45,7% di pagamenti puntuali. Rimini in fondo alla classifica

Regioni, l'Emilia-Romagna seconda in Italia per puntualità nei pagamenti alle aziende
Con il 43,9% di pagamenti delle aziende alla scadenza (7,6% in grave ritardo), l’Emilia-Romagna è seconda solo alla Lombardia per puntualità nei pagamenti da parte delle imprese. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato ai primi sei mesi del 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information. Ravenna è la provincia che ha scalato più posizioni – 11 – nella classifica nazionale tra primo e secondo trimestre 2020 posizionandosi al 14° posto in Italia e terza in regione dopo Forlì-Cesena (11° a livello nazionale, +8 posizioni in un trimestre) con il 45,7% di pagamenti puntuali e il 6,7% con ritardi oltre i 30 giorni e Reggio Emilia (46,8% puntuali e 7,4% in grave ritardo). Bologna (43,6% di pagamenti puntuali, 7,4% oltre il mese di ritardo) ha perso 5 posizioni tra i primi due trimestri posizionandosi al 18° posto in Italia. E’ seguita da Modena (19° con il 45,8% di pagamenti puntuali e 7,6% in ritardo grave) e a maggiore distanza da Ferrara (25° a livello nazionale, 43,9% di puntualità e 7,8% di gravi ritardi) e Parma (27°, 42,2% alla scadenza e 8,6% in forte ritardo). Chiudono la classifica regionale Rimini e Piacenza rispettivamente al 30° e 33° posto in Italia.

Al 30 giugno 2020 cominciano ad evidenziarsi le ripercussioni economiche negative dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: le aziende che pagano i fornitori con grave ritardo (oltre i 30 giorni) sono l’11,8%, un dato in aumento rispetto al primo trimestre 2020 (10,6%) e sostanzialmente analogo a quello di un anno fa (11,6%). È quanto emerge dallo Studio Pagamenti, aggiornato ai primi sei mesi del 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
Inizia tuttavia a vedersi qualche lieve miglioramento, soprattutto per le microimprese, che fanno registrare una maggiore stabilità per i pagamenti a scadenza. Il Nord Est e il Nord Ovest del Paese hanno registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (rispettivamente 16,7% e 13,3%), mentre a livello settoriale aumentano i ritardi gravi per Industria e Commercio all’ingrosso.
Oltre la metà delle imprese (53,2%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (54,5% lo scorso trimestre). Alcuni settori mostrano però i primi segnali di sofferenza: l’industria, dove i pagamenti in grave ritardo crescono, rispetto al trimestre precedente, del 23,2%, il commercio all’ingrosso (+11,5%), i servizi (+7%), le costruzioni (+5%). In altri segmenti, come i servizi finanziari e il settore rurale, caccia e pesca, i ritardi gravi non sono aumentati.

“Dall’analisi dei dati - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS - emerge che nel secondo trimestre di quest’anno si stanno manifestando le prime ripercussioni economiche negative sui tempi di pagamento delle imprese. Una conseguenza inevitabile dovuta alla situazione pandemica mondiale ma che deve, necessariamente, indurre le imprese nazionali di tutte le dimensioni a rivedere le proprie politiche di selezione di fornitori o partner commerciali, puntando con decisione a privilegiare soggetti e interlocutori con un elevato grado di affidabilità economico finanziaria e non solo”.

Nonostante il Nord Est e il Nord Ovest del Paese abbiano registrato l’incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (16,7% e 13,3%), il Nord Est si conferma ancora l’area geografica più affidabile, con il 7,7% di pagamenti oltre i 30 giorni, mentre il Sud e le Isole sono le zone dove le imprese continuano ad incontrare maggiori difficoltà, con il 18,9%. Con il 21,8% di imprese che effettuano i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo, la Calabria, pur essendo la regione con il maggiore decremento (-1,8%) di ritardi gravi rispetto all’ultimo trimestre del 2019, divide con la Sicilia la prima posizione nella graduatoria regionale, mentre la Campania (19,5%) è terza.
Lo Studio di CRIBIS rileva che le regioni con meno ritardi gravi sono nell’ordine il Trentino Alto – Adige (6,2%) e le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, cioè Lombardia (7,4%), Emilia-Romagna (7,6%) e Veneto (8%) che, rispetto al trimestre precedente, perde due posizioni.

A livello provinciale, il podio delle meno virtuose vede Trapani, Reggio Calabria e Palermo nelle prime tre posizioni, seguite da Crotone e Messina. Quelle con meno ritardi gravi sono invece Brescia, che scavalca Sondrio e Bergamo (rispettivamente prima e seconda nel trimestre precedente), seguite da Lecco e Trento.

Nonostante la maggiore stabilità per i pagamenti a scadenza, le microimprese registrano la quota più elevata di ritardi gravi: 12,8%, a fronte del 7,8% delle piccole, il 5,9% delle medie e il 5,7% delle grandi.

Regioni, l'Emilia-Romagna seconda in Italia per puntualità nei pagamenti alle aziende
In base allo Studio Pagamenti di CRIBIS, il gruppo merceologico meno puntuale è quello del commercio al dettaglio che, con il 17,2% delle imprese con un’incidenza di ritardi gravi, precede il settore rurale, caccia e pesca (13,1%), le costruzioni (10,2%) e quello del commercio all’ingrosso (9,7%)

 

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