Perini Navi, l'asta parte da una base di 62,5 milioni di euro. "E' troppo elevata", Ferretti e Sanlorenzo rinunciano
Così la newco in una nota: "Una base d’asta così elevata rischia di sottrarre risorse finanziare indispensabili a ripristinare e rilanciare la produttività dei cantieri Perini"
Ferretti Group e Sanlorenzo, dopo aver costituito una NewCo in joint venture paritetica – Restart – per rilevare Perini Navi, annunciano di aver valutato la base d’asta di 62,5 milioni di euro, fissata dal curatore fallimentare, "troppo elevata e non giustificata dal valore reale degli asset". "Il piano industriale per il rilancio dell’azienda, del marchio e, soprattutto, per garantire l’immediata continuità occupazionale per i lavoratori dei due cantieri, richiede importanti investimenti che probabilmente non sono stati considerati nel fissare la base d’asta", viene spiegato in una nota.
Ferretti Group e Sanlorenzo, viene spiegato, hanno "straordinarie capacità industriali", dicendosi "disponibili ad investire risorse ingenti per realizzare un piano di rilancio di lungo periodo che possa permettere a Perini Navi di tornare a essere un’eccellenza italiana nel mondo". Ma "una base d’asta così elevata rischia di sottrarre risorse finanziare indispensabili a ripristinare e rilanciare la produttività dei cantieri Perini, decretati falliti dal Tribunale di Lucca a gennaio 2021 e fermi di fatto, con procedure di cassa integrazione da marzo 2020". "Pur estremamente interessati alla acquisizione di Perini Navi e alla realizzazione di un importante piano di rilancio, in considerazione della base d’asta fissata", Ferretti Group e Sanlorenzo "si riservano la scelta – seppur sofferta – di non partecipare all’asta indetta dal curatore per il 30 luglio".