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Economia

A pesare il caro-energie e materie prime, l'inflazione cresce: in provincia tocca il +3,5%

L’inflazione rilevata in provincia nel periodo in esame è stata tra le maggiori in regione, insieme a quella rilevata a Bologna (+3,5%) e a Reggio Emilia (+3,5%).

Nell’ambito dell’Osservatorio Economico, la Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini ha elaborato alcuni dati circa l’andamento dell’inflazione nei territori di riferimento dell’Ente, per i primi 10 mesi dell’anno. "Come ha ben evidenziato l’Istat, anche nell’ultimo report sull’andamento dei prezzi al consumo, i beni energetici continuano a spingere in alto i prezzi, contribuendo per più di due punti percentuali alla crescita dell’inflazione. Tutto ciò spiega in gran parte l’accelerazione verificatasi rispetto anche a settembre - affermAlberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Al netto dei prezzi dell’energia, l’inflazione rimarrebbe al di sotto della soglia del 2%. Oltre all'incremento dei prezzi al consumo va poi tenuto presente l’aumento dei prezzi alla produzione, sospinto, sia dai sopracitati costi dell’energia, sia da quelli crescenti delle materie prime. Ne risultano aumenti generalizzati sui costi delle imprese e una riduzione dei margini operativi. Questi fattori, unitamente al pericolo di peggioramento della situazione pandemica, potrebbero generare nuovi vincoli ai consumi delle famiglie e alla ripresa. Aggiungo che, se l’inflazione si consoliderà al rialzo, saranno verosimili un incremento dei tassi di interesse nominali e una nuova contrazione dei prestiti bancari. È quindi necessario e urgente che siano messe in campo, a tutti i livelli, ma soprattutto a quelli nazionale ed europeo, iniziative specifiche per evitare che la ripresa sia rallentata dall’insieme dei sopra citati fattori negativi”.

La dinamica dei prezzi al consumo in provincia di Forlì-Cesena

In termini tendenziali (vale a dire rispetto ai 12 mesi precedenti), a ottobre, la variazione dell’indice dei prezzi al consumo Istat per l’intera collettività (Nic) per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena) è stata pari a +3,5% (+3,2% in Emilia-Romagna, +3% a livello nazionale). Tale variazione deriva da un generale incremento dei prezzi della componente “beni” (+5,4%) e dei servizi (+1,4%). Nella tipologia di prodotto, tra i beni, rilevante è stato l’incremento dei prezzi medi di quelli energetici (+29,5%, comprendenti anche carburanti), conseguentemente alla notevole espansione della domanda energetica mondiale e alla correlazione con la dinamica del prezzo del petrolio; nello specifico, ad ottobre 2021 l’incremento del prezzo medio di gas ed elettricità (identificato dalla classificazione Coicop) è stato pari al 34,5% su ottobre 2020 e del +10,4% rispetto al mese precedente (settembre 2021).

L’inflazione rilevata in provincia nel periodo in esame è stata tra le maggiori in regione, insieme a quella rilevata a Bologna (+3,5%) e a Reggio Emilia (+3,5%). In base alle divisioni di spesa, si riporta un incremento dei prezzi per: abitazione acqua gas e altri combustibili (+14,4%), trasporti (+7,3%), servizi ricettivi e di ristorazione (+2,5%), prodotti alimentari e bevande (+2,4%), abbigliamento (+2,0%), spese sanitarie (+1,5%), alcolici e tabacchi (+0,8%), mobili e articoli per la casa (+0,7%); stabili i prezzi dei servizi ricreativi, cultura e spettacolo (+0,1%); in flessione la dinamica dei prezzi nei servizi di istruzione (-0,5%) e comunicazione (-2,3%).

La variazione dell’indice NIC al netto dei tabacchi nel periodo in esame è stata pari al +3,6%. La componente di fondo dell’inflazione (calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici) è pari al +1,3%, analogamente alla dinamica dei prezzi al netto dei soli beni energetici (+1,5%). L’inflazione acquisita, che rappresenta la variazione media dell’indice nell’anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l’indice stesso rimanga al medesimo livello dell’ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell’anno, per il 2021 è il +2,0%. La variazione tendenziale dell’indice dei prezzi Istat per famiglie di operai e impiegati (Foi), che si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente, in provincia di Forlì-Cesena è stata pari al +3,4% a ottobre (sul medesimo mese del 2020); +3,5% la variazione al netto dei tabacchi. Rispetto a settembre, invece, l’indice è cresciuto dello 0,7%.

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