Piadina romagnola alla conquista dell'Europa: si avvicina il marchio Igp
La procedura prevede ora tre mesi per la presentazione di eventuali osservazioni e la successiva definitiva registrazione dell’indicazione di origine
Sulla Gazzetta europea arriva il documento che prelude al riconoscimento definitivo del marchio Igp per la piadina romagnola. La procedura prevede ora tre mesi per la presentazione di eventuali osservazioni e la successiva definitiva registrazione dell’indicazione di origine. In base al disciplinare gli ingredienti base dell’impasto sono farina, grassi, sale ed eventualmente lievito. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e altri additivi. Il prodotto può essere presentato nella variante, più sottile e larga, “alla Riminese".
“Una bella notizia per un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni enogastronomiche. - evidenzia l'assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni -. E’ un primato nazionale ed è il riconoscimento di un’agroalimentare straordinariamente ricco di storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità. Tra non molto, fuori dalla Romagna nessuno potrà più usurpare il nome di questo prodotto unico e irripetibile”.
La commercializzazione può avvenire in involucri di carta alimentare o tessuto per il prodotto destinato all’immediata somministrazione, oppure in buste alimentari perfettamente sigillate per il consumo differito. Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di almeno tre fasi e in assenza di confezionamento chiuso, potrà essere utilizzata la dicitura “lavorazione manuale tradizionale”.