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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sindacati

Più soldi in busta paga e flessibilità: l'impresa metalmeccanica rinnova il contratto aziendale

Evidenzia Cotugno, segretario generale della Fiom-Cgil: "Particolarmente significativa la previsione di costruire percorsi di formazione che partano dal basso"

Si sono svolte le assemblee dei lavoratori della Cepi, realtà metalmeccanica del territorio forlivese che produce impianti di stoccaggio, trasporto, dosaggio e automazione principalmente per l’industria alimentare e che è andata espandendosi negli anni, in Italia ma soprattutto all'estero, e che è giunta ad occupare ad oggi circa 160 dipendenti, quasi tutti assunti direttamente dall'azienda con contratti a tempo indeterminato. Martedì i dipendenti hanno approvato l’accordo per la contrattazione aziendale di secondo livello.

"In un momento in cui aziende e cittadini sono investiti dalla crisi dell’aumento dei prezzi delle materie prime, del carburante e dell’energia, assume una importanza particolare il lavoro della Fiom per la firma di un accordo che porterà in tasca dei lavoratori circa 2.400 euro annui, dando una prima parziale risposta alle preoccupazioni dei lavoratori sul carovita, in attesa di un necessario intervento del governo in tal senso - afferma il segretario generale della Fiom Cgil, Giovanni Cotugno -. Per la parte salariale l’accordo prevede l’incremento del premio di risultato, di un valore stimabile sui 300 euro annui, grazie anche all’introduzione di un ulteriore elemento premiante legato alla diminuzione dei costi delle non conformità, cui si aggiunge l’aumento dei buoni pasto giornalieri che passano dai 5 euro attuali a 6 euro per il 2022 e con la disponibilità di valutare l’aumento a 7 euro già da gennaio 2023".

"Viene poi condiviso tra sindacato territoriale, azienda e Rsu un sistema di informazioni sugli andamenti aziendali, il confronto sull’organizzazione delle lavorazioni e dei cicli produttivi, nonché la centralità degli interventi inerenti la sicurezza sul lavoro - prosegue Cotugno -. Particolarmente significativa la previsione di costruire percorsi di formazione che partano dal basso, cioè dai bisogni e dalle esigenze dei lavoratori. Inoltre le parti ribadiscono la centralità del contratto a tempo indeterminato nelle assunzioni in azienda, in un momento in cui nel nostro Paese oltre il 90% dei contratti attivati sono “precari”".

"Un ulteriore elemento di innovazione di questo contratto aziendale è l’introduzione della flessibilità in entrata prevista anche per i lavoratori dell’officina, che va incontro alle necessità di conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro - chiosa -. La Fiom-Cgil e i delegati sindacali di fabbrica ringraziano i lavoratori per la partecipazione alla trattativa e al voto che ha approvato all’unanimità l’accordo e si ritengono soddisfatti dei risultati ottenuti e del consolidamento di relazioni sindacali positive e fondate sul reciproco rispetto, e sulla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori".

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