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Per la giovane cantina forlivese un doppio podio di prestigio per la Romagna del vino e la filiera delle noci

La tenuta Villa Rovere nasce come progetto enologico dell’azienda agricola San Martino, una cantina relativamente giovane, ma che sta crescendo grazie alla passione di una famiglia legata al territorio ed alle sue eccellenze

Bollino rosso (punteggio 90-92,99) per il Tito 2020 Forlì Igt di Tenuta Villa Rovere nella categoria Wine. Altro bollino rosso per il Nocino Terre di Romagna dell’azienda agricola San Martino nella categoria Spirits. Doppio podio di prestigio per la Romagna del vino e la filiera delle noci del territorio facenti capo all’imprenditore riminese Alessandro Annibali nell’ambito di WineHunter.it , la guida ai prodotti di eccellenza presenti al Merano WineFestival (4-7 novembre). La tenuta Villa Rovere nasce come progetto enologico dell’azienda agricola San Martino, una cantina relativamente giovane, ma che sta crescendo grazie alla passione di una famiglia legata al territorio ed alle sue eccellenze.

Un clos naturale racchiuso tra il fiume Montone e il Canale dei Mulini, su terreni franco limosi, fatti di sabbie ricche di silicio e ciottoli, dallo scheletro austero, sottile, delimitati da alberi ad alto fusto. Un terroir che rende difficile e sofferta la crescita della vigna, e che al contempo consente la nascita di vini unici e distintivi. Un microclima pedecollinare che trasferisce sentori particolari alle uve di Sauvignon, Merlot, Syrah e Cabernet Sauvignon che lì trovano dimora. Una scelta controcorrente, quella dei vitigni internazionali, che solo di recente ha visto l’inserimento in gamma di un Sangiovese Superiore Riserva che uscirà nel 2024, ottenuto con uve provenienti da una vigna di oltre 30 anni di vita che giace su terreni ricchi di argille blu a 300 mt di altitudine, situata a Predappio Alta, nella zona più pregiata per il Sangiovese di Romagna, la sottozona Predappio.

La produzione dei vini di Tenuta di Villa Rovere è diventata un progetto enologico importante che, partendo dalla produzione di vini internazionali, solo di recente ha riscoperto, nelle antiche terre di famiglia a Signolo (Predappio Alta) il valore del Sangiovese. Una particolarità: tutti i vini sono dedicati a un membro della famiglia, per connotare l’identità del brand ed il legame con il territorio. Tradizione ma anche innovazione con una scelta controcorrente, quella di puntare su uvaggi internazionali quali il Cabernet, il Sauvignon, il Merlot e il Syrah. Gli impianti sono a Cordone Speronato i rossi e a Guyot i bianchi, con una densità di 4.500 ceppi per ettaro, perfettamente orientati Nord/Sud, con due fiumi, il Montone e il Canale dei Mulini che li circondano a 360° ed un laghetto al centro della vigna che consente di mantenere una spiccata biodiversità ed uno sbalzo termico significativo anche in estate,  utile alla creazione dei particolari sentori dei vini di Tenuta Villa Rovere. Le viti beneficiano anche di una leggera influenza del mare Adriatico che dista solo 30 km a nord/est.

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