Presidio in Provincia: "Difendiamo i 228 lavoratori in esubero: no a tagli indiscriminati"
Venerdì alle 15.15 in Piazza Morgagni 9, a Forlì si terrà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Forlì-Cesena. Il presidio si inserisce nelle iniziative che Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica stanno promuovendo unitariamente su tutto il territorio nazionale
Venerdì alle 15.15 in Piazza Morgagni 9, a Forlì si terrà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della Provincia di Forlì-Cesena. Il presidio si inserisce nelle iniziative che Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica stanno promuovendo unitariamente su tutto il territorio nazionale, a difesa dei servizi erogati dalle Province e dei suoi livelli occupazionali, all’interno dello stato di agitazione che i dipendenti della Provincia hanno dichiarato in data 27 novembre.
“La Legge di Stabilità in votazione, nella sua ultima formulazione, prevede un taglio delle dotazioni organiche delle Province pari al 50% e delle Città Metropolitane pari al 30%. - spiegano Daniela Avantaggiato, Gabriele Regonesi (Cgil-Fp), Martina Castagnoli (Cisl-Fp), Massimo Monti (Uil), Elena Zammarchi della Rsu dell'ente -. Ciò si tradurrebbe per la nostra Regione a quasi 2mila dipendenti in esubero (228 per la Provincia di Forlì-Cesena) senza che sia stato affrontato ancora il tema della riallocazione dei servizi e del personale".
"Parallelamente - viene aggiunto -. la Legge di Stabilità introduce nuovi tagli lineari a questi Enti che non sono sostenibili nella loro entità, mettendo a rischio di seria paralisi i servizi fino ad oggi erogati: la gestione delle strade provinciali, il riscaldamento nelle scuole secondarie superiori e la loro manutenzione ordinaria e straordinaria, la tutela dell’ambiente e del territorio, i servizi erogati alle imprese agricole, i servizi a supporto dei piccoli Comuni, le politiche attive del lavoro e la gestione dei tavoli di crisi aziendali, solo per citarne alcuni".
"Le Province rischiano di divenire scatole vuote, prive di risorse economiche e professionali, senza garanzia alcuna per le professionalità in servizio di trovare una nuova collocazione che le valorizzi, né per i cittadini di continuare ad avere un soggetto istituzionale a cui rivolgersi. Per spiegare le ragioni del nostro 'no' alle riforme istituzionali, fatte solo attraverso politiche di tagli e per difendere il futuro dei servizi e del personale, si invita la cittadinanza ad intervenire al presidio con occupazione di venerdì, in concomitanza con la riunione del Consiglio Provinciale”, chiudono i sindacati.