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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I prezzi schizzano alle stelle. In testa, alcool, sigarette e bollette

Prendendo in esame l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, a Forlì nel mese di ottobre 2011, si riscontra un aumento del 3%, rispetto a ottobre 2010

Prendendo in esame l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, a Forlì nel mese di ottobre 2011, si riscontra un aumento del 3%, rispetto a ottobre 2010. L’incremento annuo è risultato molto più elevato rispetto a quello dell’anno precedente, che era pari all’1,3%. A livello provinciale, dunque, è evidente una ripresa dell’inflazione, verificatasi nel corso del 2011, in particolare a partire dal mese di aprile, quando la crescita annua è salita al 2,1% rispetto all’1,5% di marzo.

Per quanto riguarda le categorie merceologiche, a fine ottobre 2011 nel comune di Forlì gli aumenti più consistenti si registrano nelle seguenti voci: le “bevande alcoliche e tabacchi”, con il 7,6% (era il 4,1% a ottobre 2010); “abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili”, con il 7,4% (era il 5,9% l’anno precedente); trasporti, con il 6,6% (era il 2,5%); istruzione, con il 6,1% (era il 3,8%); “prodotti alimentari e bevande analcoliche” con il 3,6% (l’anno precedente erano in flessione dello 0,4%).In calo invece i prezzi nelle comunicazioni (-3,8%), che confermano il trend dell’anno precedente (-3,7%). Pressoché stabili infine i prezzi dei “servizi sanitari e spese per la salute”, con lo 0,3% (0,7% l’anno precedente).

La Camera di Commercio di Forlì-Cesena, nell’ambito del costante monitoraggio dei dati economici, attività di supporto al governo del territorio e base per le scelte da operare, ha elaborato un’analisi sui prezzi, prendendo a riferimento per Forlì, in particolare, l’indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI, al netto dei tabacchi) utilizzato abitualmente per le rivalutazioni monetarie, dei canoni di affitto e degli assegni di mantenimento al coniuge. La rilevazione, curata dall’Istat e dalla quale si ricava l’andamento dell’inflazione, oltre al dato nazionale, fornisce anche il valore degli indici dei prezzi nei Comuni capoluogo di provincia, di sufficiente significatività, anche per l’intera provincia.

La variazione tendenziale dei prezzi provinciali si è mantenuta inferiore a quella nazionale: a ottobre 2010 quest’ultima registrava un aumento annuo dell’1,7%, a fronte dell’1,3% di Forlì. A ottobre 2011 l’aumento dei prezzi nazionale era salito al 3,2%, a fronte del 3% di Forlì. Va ricordato che i confronti fatti fra tasso d’inflazione nazionale e provinciale sono relativi alle variazioni (aumenti e diminuzioni) dell’indice dei prezzi e non al livello di tali prezzi. Pertanto il fatto che nel comune di Forlì il tasso d’inflazione in un dato periodo risulti minore di quello nazionale non significa che il costo della vita a Forlì sia più basso di quello medio nazionale, bensì che l’aumento dei prezzi in quel periodo di tempo è stato minore dell’aumento verificatosi a livello nazionale. A livello nazionale il rialzo dell’inflazione era già evidente all’inizio del 2011, quando l’aumento tendenziale è salito dall’1,9% di dicembre al 2,2% di gennaio, ma anche in questo caso la dinamica più consistente si è verificata a partire da marzo, con un incremento in base annua pari al 2,5%.Sia a Forlì che a livello nazionale l’aumento annuale di ottobre è il più elevato verificatosi a partire dall’inizio del 2010.Gli aumenti annuali dell’indice di Forlì sono stati costantemente inferiori alle corrispondenti variazioni dell’indice nazionale in tutti i mesi a partire dal gennaio 2010, ad eccezione di agosto 2011, in cui l’aumento tendenziale nazionale è stato del 2,8%, mentre quello di Forlì ha registrato un’impennata che lo ha portato dal 2,5% al 2,9%, per poi ridiscendere al 2,4% di settembre e raggiungere infine il 3% di ottobre.


 

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