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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Quanto pesano oltre 7 miliardi di i tagli sulle tasche delle famiglie?

Sono oltre 7 miliardi e 300 milioni di euro i tagli alle politiche sanitarie e socio assistenziali effettuati negli ultimi mesi. Quanto pesano questi dati sulle tasche delle famiglie?

Sono oltre 7 miliardi e 300 milioni di euro i tagli alle politiche sanitarie e socio assistenziali effettuati negli ultimi mesi. Quanto pesano questi dati sulle tasche delle famiglie? Tenendo conto anche del fatto che, sul campione rappresentato dagli oltre 6.000 associati a CNA Pensionati, il 63% vive con una pensione di meno di 1.000 euro al mese (e spesso si trova a dover aiutare economicamente i figli).

Se ne parla, con esponenti del Parlamento eletti nella nostra provincia, in occasione dell’Assemblea annuale di CNA Pensionati, dedicata al tema “Famiglie e futuro: tra crisi  economica e voglia di ripresa”. L’Assemblea si terrà sabato 26 novembre alle ore 9.15, presso la Sala Archimede presso il Grand Hotel Forlì, in Via del Partigiano 12/bis a Vecchiazzano - Forlì.

Dopo l’introduzione di Marco Boscherini, responsabile Politiche economiche di CNA Forlì-Cesena, prenderà avvio la tavola rotonda coordinata da Rita Bartolomei, caposervizio del Resto del Carlino, che si avvarrà degli  interventi della Sen.  Laura Bianconi, dell’On. Sandro Brandolini e del  Segretario di CNA Emilia-Romagna Gabriele Morelli.
 
Le manovre recenti del precedente Governo hanno colpito pesantemente le famiglie, già soggette agli effetti della crisi economica, che per molti, ha significato e significa tuttora perdita del lavoro, precarietà, perdita della casa. Siamo tutti ben consapevoli delle condizioni economiche gravissime in cui versa il  nostro Paese. I dati macroeconomici sono eloquenti: il debito pubblico è salito in quattro anni dal 104 al 120%, e si attesta sui 1.900 miliardi,  mentre negli stessi anni il PIL è diminuito del 3,8%.
Le manovre attuate sulle politiche sanitarie e socio assistenziali nell’ultimo anno si sono concentrate principalmente sui  tagli alla spesa sociale raggiungendo, nel 2010, i 7 miliardi e 300 milioni di euro. Il precedente Governo, già dal 2011, ha  azzerato il fondo per la non autosufficienza e non ha previsto di rifinanziarlo per il 2012.
Ai tagli delle risorse si devono aggiungere gli aumenti delle imposte e l’introduzione di nuovi ticket sulla diagnostica e sulla specialistica, che hanno reso la situazione ancora più difficile per i cittadini.
A dispetto delle rassicurazioni precedenti, è stata imposta alle Regioni, da giugno 2011, l’applicazione dei ticket sanitari. La nostra Regione li ha dovuti applicare da settembre, rimodulandoli  sulla base del reddito complessivo familiare, per tentare di  salvaguardare tutte le categorie già esenti.
 
“Ci stiamo ponendo coscientemente l’interrogativo – sostiene  Paola Fava, responsabile di CNA Pensionati Forlì-Cesena – di come affrontare i temi del sociale, della sanità e della non autosufficienza. Fino ad oggi, lo sforzo straordinario della nostra Regione ha in parte supportato il carico di cura e dato aiuto ai costi delle famiglie, che sono state sostenute, ad esempio,  dai servizi sanitari, dall’assegno di accompagnamento (93.000 non autosufficenti ) e dall’assegno di cura (30.000 famiglie in Emilia-Romagna).
Ma i tagli effettuati possono infliggere un colpo mortale alla domiciliarità, chiave di volta del nostro sistema per arginare la pressione sulle residenzialità, sulle lungodegenze, sul sistema ospedaliero di una Regione come la nostra che registra una elevata incidenza di persone anziane. Su quasi 4.400.000  abitanti, infatti, ben il 22,42% ha oltre 65 anni, l’11;54% oltre i 75 anni e il 6.96% oltre gli 80 anni. Cifre simili si evidenziano anche nella nostra realtà provinciale, accompagnate da un dato che, se può  confortarci, fa sì che nella nostra Regione la speranza di vita sia tra le più alte in Europa e quindi nel mondo”.
 
“In un momento così duro – si chiede Marco Boscherini, responsabile Politiche economiche di CNA Forlì-Cesena – c’è qualcosa che possono fare le nostre imprese? Sicuramente possono raccogliendo il bisogno assistenziale di base, trasformandolo in risposte integrative al sistema dei servizi sociali e sanitari. Come sistema CNA ci dobbiamo aprire agli interlocutori forti, autorità locali e Regione, affinché si inizi a valutare l’opportunità di un mercato di servizi alla persona e ripensare le politiche di sostegno alla domanda”.
 

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