rotate-mobile
Agricoltura

Grano, al via la trebbiatura: cala la produzione in provincia e ce n'è sempre meno per il pane

Ancora una volta la situazione legata ai rincari sta pesando sulle imprese ed in questo caso le aziende cerealicole

La produzione di grano in Italia è stimata quest’anno in calo del 15% per effetto della siccità che ha tagliato le rese dal Nord a Sud del Paese. È quanto emerge da una stima della Coldiretti divulgata in occasione dell’avvio della trebbiatura. "Al nord, a partire dalla nostra regione fino al Veneto si prevede un calo intorno al 10%, mentre per le regioni centrali la diminuzione potrebbe attestarsi al 15-20% ma per il Sud la situazione si fa critica, con un ammanco che arriva sino al 30% in alcune realtà", evidenzia Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena.

Ancora una volta la situazione legata ai rincari sta pesando sulle imprese ed in questo caso le aziende cerealicole, che hanno dovuto affrontare rincari e aumenti delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio, con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. "In un caso su quattro - continua Bernabini -  i costi superano i ricavi con il grano duro per la pasta che è quotato in Italia 55 centesimi al chilo e quello tenero per il pane a 45 centesimi al chilo. L’impatto si fa sentire anche sui consumatori con i prezzi che dal grano al pane aumentano da 6 a 12 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito venduto da 2,7 euro al chilo a 5,4 euro al chilo".

Un trend negativo, rimarca il direttore di Coldiretti Forlì-Cesena Alessandro Corsini, "che aumenta la dipendenza dall’estero in una situazione in cui l’Italia è diventata deficitaria in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci e il 62% del grano duro per la pasta". La propensione al risparmio dei consumatori, generata dalla criticità della situazione attuale, in ogni caso, non sembra intaccare l’attenzione verso la qualità di ciò che si porta a tavola con il 70% degli italiani che non intende rinunciare al prodotto 100% italiano anche per sostenere l’economia e l’occupazione nel proprio Paese.

"Al nostro Mercato di Campagna Amica è possibile reperire tanti prodotti sani e locali spesso colti direttamente al mattino dagli imprenditori che poi si presentano alla vendita diretta: una vera garanzia di salubrità e freschezza - ricorda Anna Pirollo, responsabile del Mercato di viale Bologna 75 -. Per i nostri clienti contenere i costi e tagliare la cifra riservata agli acquisti alimentari è dunque possibile". Il calendario eventi del Mercato di Campagna Amica di Viale Bologna 75 a Forlì è ricco di momenti di festa, importanti anche secondo la stagionalità agricola. Annuncia Pirollo: "Sabato presentiamo “Facciamo festa alla piadina”, una mattinata di degustazione delle tipicità romagnole prodotte con l’utilizzo del grano".

"Si tratta di un modo per celebrare la mietitura, cominciata proprio in questi giorni - conclude Pirillo – sarà possibile degustare tanti prodotti sia tradizionali che in veste moderna, presentati dall’Azienda Agricola Tenuta la Fiera di Mercato Saraceno, oltre alla possibilità di acquistare le primizie dei produttori di Campagna Amica sempre presenti nei giorni di apertura. Il Mercato è aperto ogni venerdì e sabato mattina dalle 08 alle 14. Per informazioni e per tutte le novità sulle iniziative del Mercato è possibile consultare la pagina Facebook Campagna Amica Forlì-Cesena oppure scrivere a agrimercato.fc.rn@coldiretti.it o contattare via Whatsapp il 366 7660048".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Grano, al via la trebbiatura: cala la produzione in provincia e ce n'è sempre meno per il pane

ForlìToday è in caricamento