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Rating di legalità, Cna: "E' un’opportunità per le imprese"

Il decreto 57 del 20 febbraio 2014, ricorda Cna, "stabilisce che le banche debbano tenere conto del “rating della legalità”"

La creazione di opportunità utili allo sviluppo delle imprese, nel pieno rispetto dei valori della legalità, costituisce la stella polare di Cna. "In particolare, a nostro giudizio, è necessario vengano concessi vantaggi concreti, spendibili sul mercato, a coloro che operano nel pieno rispetto delle regole - evidenzia l'associazione di categoria -. Una risposta, per quanto parziale il governo del paese la diede ormai cinque anni fa con il decreto “Cresci Italia” che ha introdotto il “rating della legalità”: un indice che misura e pondera determinati parametri e comportamenti dell’azienda, per promuovere la cultura della legalità nell’ambito dell’impresa, riconoscendole un punteggio (in stellette) più o meno alto a seconda dell’esistenza o meno di prassi virtuose".

"Al provvedimento, a suo tempo, fu probabilmente riservata meno attenzione di quanta ne meritasse, ma di fatto esso può influenzare aspetti davvero importanti nella vita di un’impresa: l’accesso al credito bancario, ai bandi e finanziamenti pubblici e agli appalti, in primis - prosegue Cna -. Il rating viene calcolato e assegnato dal Ministero dello Sviluppo Economico alle imprese che ne facciano richiesta, a condizione risultino esistenti da almeno due anni e producano un fatturato di almeno due milioni di euro: troppi, secondo noi. Sarebbe opportuno abbassare questa soglia che esclude la maggior parte delle imprese da questa opportunità. La procedura per ottenerlo non è troppo complicata e buona parte dei requisiti viene dichiarata in regime di autocertificazione".

Il decreto 57 del 20 febbraio 2014, ricorda Cna, "stabilisce che le banche debbano tenere conto del “rating della legalità”: in pratica un’impresa che lo ha ottenuto ha diritto a condizioni migliorative per quanto riguarda i tassi relativi a un finanziamento, con costi di istruttoria più bassi. Lo stesso decreto impone anche alle pubbliche amministrazioni che eroghino contributi o istituiscano bandi di tenere in considerazione il rating della legalità. Anche il recente Codice degli Appalti ha recepito il rating della legalità, prevedendo benefici premiali nella valutazione dell’offerta delle imprese che ne sono dotate".

La legalità, per una volta, paga.

"I benefici che ne conseguono non investono solo l’impresa che riesce a far valere il proprio rating, è l’intero sistema paese che riceve una boccata d’ossigeno - prosegue Cna -. Il fatto che un’impresa che opera nella legalità abbia più probabilità di sopravvivere, significa più stabilità per l’occupazione, opere pubbliche meglio realizzate, più fiducia nel mercato. Grazie al rating, che le Camere di Commercio applicheranno su visure e certificati, le imprese sane e virtuose avranno modo di riconoscersi, facilitando la crescita di un tessuto imprenditoriale solido e affidabile, ove idee e progetti possono crescere in un contesto nel quale anche la fiducia gioca un ruolo". Cna, conclude l'associazione, "è al fianco delle imprese che vorranno intraprendere questa strada e mette a disposizione le proprie migliori risorse per aiutare le imprese ad ottenere il riconoscimento del rating della legalità".

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