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Rivendite già in difficoltà, non si mette mano alla rete delle edicole

Si è svolta lunedì mattina in Comune, alla presenza dei sindacati di categoria e degli operatori del settore interessati, una riunione nella quale l'amministrazione comunale ha illustrato la possibile rielaborazione della rete delle edicole

Si è svolta lunedì mattina in Comune, alla presenza dei sindacati di categoria e degli operatori del settore interessati, una riunione nella quale l’amministrazione comunale ha illustrato la possibile rielaborazione della rete delle edicole. Una rielaborazione dovuta alle direttive europee che regolamentano i processi di liberalizzazione delle attività economiche, tra le quali ricadono anche quelle delle edicole.

A tal proposito, tutti gli interventi sono stati all’insegna della forte preoccupazione per la tenuta di un comparto economico in estrema difficoltà che, purtroppo, sta già subendo negative ricadute economiche e occupazionali pur se ancora oggi regolamentato da una specifica programmazione locale. Da queste considerazioni è quindi scaturita la decisione della amministrazione e dei dirigenti che la rappresentavano, di proporre il mantenimento dello stato attuale delle cose, cioè dell’attuale programmazione dei punti vendita esclusivi.

Scrive in una nota Confesercenti: “Una decisione che ha dimostrato la volontà di cercare di salvaguardare chi, oggi, ha investito e sta investendo in un'attività al servizio della cittadinanza tutta e della sua informazione. È però con grande rammarico, ma con doveroso realismo, che quella ottenuta oggi non possiamo definirla altro che una vittoria di Pirro. L’oramai galoppante processo liberalizzatorio ha purtroppo colpito, e non da oggi, un settore che di tutto aveva bisogno tranne che di questo tipo di semplificazione. Purtroppo la liberalizzazione ha colpito anche i punti di vendita esclusivi e, con grande dispiacere, noi non ce la sentiamo di cantare vittoria. Anzi, pare oramai chiaro come il vero potere contrattuale sia praticamente rimesso “nelle mani del distributore” che può scoraggiare con costi maggiorati o persino negare, consegne a nuovi punti di vendita, a suo parere diseconomici”.

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