Elezioni, le richieste di Confcommercio ai politici: "Ravegnana e via Emilia da sole non bastano"
La Confcommercio ha predisposto un documento di sintesi per un confronto con le forze politiche in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre
“Le ragioni delle imprese, la responsabilità della politica”. La Confcommercio ha predisposto un documento di sintesi per un confronto con le forze politiche in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. "E’ l’occasione - viene rimarcato - per tornare a rappresentare esigenze ed aspettative dei settori economici del commercio e dei pubblici esercizi, del turismo e della cultura, dei trasporti e della logistica, dei servizi alle persone ed alle imprese, ossia di quel terziario di mercato in cui operano imprese, lavoratori autonomi e professionisti, che concorrono in maniera determinante alla formazione del Pil e dell’occupazione del nostro Paese".
"Nel tempo di una pandemia ancora non conclusa e del ritorno di un teatro di guerra in Europa, nel tempo delle sfide epocali della transizione energetica e della transizione digitale, intendiamo così promuovere un confronto esigente con la politica sulle risposte necessarie per rispondere alle crisi e per rafforzare – attraverso buone riforme e buoni investimenti ed a partire dal Pnrr – la produttività complessiva del sistema Paese, la sua crescita, la sua occupazione, la sua coesione", viene aggiunto.
LEGGI IL DOCUMENTO - Le ragioni delle imprese, la responsabilita della politica
Le richieste locali
"Dopo le dimissioni del premier Draghi, abbiamo soltanto vissuto quello che definisco un 'valzer delle poltrone', nel senso che le coalizioni dei partiti si sono focalizzate in ragionamenti che riguardavano le candidature alla Camera e al Senato - esordisce il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, affiancato dal presidente di Confcommercio Roberto Vignatelli e il vice direttore di Confcommercio Fabrizio Vimari -. Noi abbiamo bisogno di fatti, motivo per il quale abbiamo presentato l'Agenda del Commercio, che contempla tutte le esigenze necessarie per le nostre imprese. Speriamo che il mondo della politica si renda conto dell'importanza dei temi e, con celerità, serenità e impegno, adotti in toto tutte le nostre richieste".
Il documento è stato inviato a tutti i candidati parlamentari locali. Tra le necessità locali, sottolinea Zattini, "quella di rinnovare i collegamenti nel nostro territorio. Ad esempio, il collegamento tra Forlì e Ravenna è limitato alla sola Ravegnana, con i ben noti problemi che gli utenti della strada vivono quotidianamente. Ma va migliorato al tempo stesso anche il collegamento con Cesena. Da anni si parla di Via Emilia Bis, mentre bisogna fare i conti con un traffico non più sostenibile sulla via Emilia. E' invece da 'terzo mondo' la situazione sull'E45, unico vero collegamento tra l'entroterra e Roma".
Si parla anche di trasformazione digitale nel documento del mondo del commercio, "ma una percentuale enorme del nostro territorio non ha ancora una rete internet veloce. Servono quindi adeguati interventi per accelerare su questo settore". Altro argomento messo in luce da Zattini, Vignatelli e Vimari è quello dei centri storici: "Nel cuore della pandemia ci siamo resi conto di quanto fosse centrale il ruolo del cuore della città, dei borghi e delle attività di prossimità, con le amministrazioni comunali che sono andate incontro agli esercenti, adottando la soluzione dei dehors per consentire le aperture dei locali. E' inoltre fondamentale riposizionare il corretto equilibrio tra la grande distribuzione e la piccola impresa. Stiamo vivendo aperture incontrollato di strutture di medio-grandi superficie e il mondo della politica si deve interrogare su quali possano essere le possibili azioni per contenere questa situazione, che da una parte consuma suolo e dall'altra impoverisce l'ossatura principale del nostro territorio".
Altro tema è quello della sicurezza e della legalità: "L'Agenzia delle Entrate ha stimato in Italia in 120 miliardi l'evasione fiscale, e si tratta di una situazione non più sostenibile in un paese civile - rimarca Zattini -. Chediamo ai candidati parlamentari di mettere quindi questo tema al centro della loro agenda. Confcommercio da questo punto di vista si sta battendo da anni, chiedendo un fisco più semplice, meno pressante e più equo. Il commercio on-line paga il 10%, un qualunque negozio fino al 60%". Tra le priorità indicate anche "quella di garantire socialità ai giovani, combattendo situazioni di disagio che sono sotto gli occhi di tutti".
Capitolo lavoro: "Il reddito di cittadinanza è un fallimento - non usa troppi giri di parole Zattini -. Bisogna lavorare sul cuneo fiscale, in modo da consentire ai lavoratori di avere più soldi in busta paga in modo da non fermare l'economia. Ma questi aumenti non devono gravare sui costi delle imprese. Vanno trovate modalità che consentano alle imprese che hanno opportunità di assumere di avere sgravi e contributi".
Il documento nazionale
Sono in tutto sette le aree di intervento selezionate da Confcommercio: "Legalità e sicurezza"; "Pnrr e politica di coesione"; "La riforma del fisco"; "Lavoro e contrattazione, politiche attive e formazione"; "Welfare"; "Non nuocere alla demografia"; e "Dalla crisi energetica ad una politica per la sostenibilità come fattore di sviluppo". Il documento si conclude con cinque agende, rivolte ad altrettante aree di intervento: turismo; cultura; professioni; giovani; e imprenditoria femminile.
Per l’avanzamento della riforma del sistema fiscale, evidenziano da Confcommercio, "occorre, anzitutto, proseguire nel processo di revisione dell’Irpef. Al contempo, al fine di stimolare l’iniziativa economica ed imprenditoriale, è necessario mantenere il regime forfettario di tassazione (flat tax) in favore dei piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi con ridotto volume di ricavi o compensi, con la contestuale previsione di un equo periodo transitorio a tassazione ridotta in caso di incremento di fatturato oltre il limite previsto, finalizzato ad un graduale approdo al regime ordinario di tassazione".
Sempre con riferimento alla tassazione del reddito di impresa, "occorre prevedere strumenti che – oltre a rendere neutra fiscalmente la scelta della forma giuridica dell’attività di impresa – favoriscano il reinvestimento degli utili nella propria azienda e, quindi, una maggiore patrimonializzazione ed una crescita dimensionale tanto delle imprese più piccole, quanto delle società di capitali".
Quanto al Pnrr, "il “cantiere” delle riforme e degli investiment non può andare perso. Servono continuità di governance e strutture operative. Vanno rafforzati il supporto amministrativo degli enti locali, ma anche partecipazione, informazione e monitoraggio". Viene sottolineato come "il Pnrr e le politiche ed i fondi per la coesione sono un’opportunità di assoluto rilievo per aree interne e territori montani. Per aree interne e territori montani, misure per la riqualificazione energetica e politiche per la sostenibilità costituiscono esigenze ed opportunità di particolare rilievo". In tema di legalità e sicurezza, invece, "vanno assicurate risorse adeguate per l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura".