rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Riforma delle Camere di Commercio, la posizione di Confcommercio Forlì

La Camera di Commercio di Forlì Cesena costituisce uno strumento importante ed essenziale che in questi anni ha sempre accompagnato e sostenuto le imprese locali, ha promosso le economie territoriali,

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

La Camera di Commercio di Forlì Cesena costituisce uno strumento importante ed essenziale che in questi anni ha sempre accompagnato e sostenuto le imprese locali, ha promosso le economie territoriali, anche e soprattutto in ambito internazionale, assicurando trasparenza, sicurezza e legalità dell’agire economico.

Essa rappresenta altresì un esempio positivo di ente pubblico gestito da privati, realizzando una forma di democrazia economica partecipata tra le diverse componenti dei sistemi economici locali.
Il riscontro arriva anche da una recente indagine condotta ha livello nazionale per conto di Confcommercio su un campione statisticamente rappresentativo delle imprese del terziario, in cui si evidenzia che il 70% delle imprese considera la Camera di Commercio un ente necessario per l’economia del territorio, giudicando soddisfacenti i servizi erogati a fronte del diritto annuale pagato.

Cancellare la Camere di Commercio di Forlì Cesena  e redistribuirne le funzioni agli enti locali, ad uffici periferici dello Stato o addirittura ad Agenzie di nuova costituzione comporterebbe in primo luogo un costo per le finanze pubbliche, farebbe verosimilmente venir meno tutta una serie di attività volte alla promozione delle economie locali e al sostegno delle imprese (credito, formazione, internazionalizzazione, innovazione tecnologica ed organizzativa) e, soprattutto, farebbe disperdere un patrimonio di professionalità e di esperienza “unico” e costruito nel corso di decine di anni di attività.

Partendo quindi da un giudizio sostanzialmente positivo sul ruolo svolto dalle la Camere di Commercio di Forlì Cesena e chiarito che una drastica riduzione delle risorse raccolte dalla  stessa attraverso i diritti camerali pagati dalle imprese o peggio ancora, la cancellazione della Camera stesse, nulla ha a che vedere con il processo di spendingrewiev della Pubblica Amministrazione, si condivide tuttavia l’esigenza di avviare un’azione di riforma, di efficientamento e di razionalizzazione del sistema. Tale riforma dovrebbe tuttavia partire dalla identificazione della mission assegnata alle Camere di Commercio con riferimento al sistema delle imprese e alle economie territoriali, definendo successivamente gli assetti organizzativi e il corretto ammontare di risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi assegnati.

La riforma dovrebbe puntare su:
    •    Ridefinizione  del perimetro delle attività presidiate,con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei servizi amministrativi e rafforzare il ruolo di supporto alle imprese. I principali interventi dovrebbero essere:
    •    Razionalizzazione dei servizi erogati,procedendo con accorpamenti e centralizzazione di funzioni e servizi,cogliendo tutte le opportunità derivanti da economie di scala e dall’elevato e qualificato livello di informatizzazione che caratterizza l’azione delle Camere (es. servizi amministrativi, banche dati);
    •    Uscita da attività che possono essere svolte efficacemente da operatori privati;
    •    Rafforzamento del ruolo di supporto alle imprese, soprattutto per favorire l’accesso al credito e la promozione del territorio;
    •    Implementazione del portafoglio servizi attraverso il presidio di funzioni che attualmente sono svolte da altri soggetti pubblici in modo non soddisfacente,similmente a quanto già avvenuto per lo Sportello Unico Telematico per le Attività Produttive e per il servizio di metrologia legale;
    •    Assegnazione di quelle funzioni oggi svolte dalle province di più diretto impatto sulle imprese, a cominciare da quelle inerenti il mercato del lavoro.

    •    Razionalizzazione dell’articolazione territoriale basata non su confini amministrativi (una camera per ogni regione) ma su criteri di omogeneità dei bacini di utenza;
    •    Riduzione e razionalizzazione delle Aziende Speciali e avvio di un processo di dismissioni degli asset non funzionali al ruolo delle Camere, che consenta di liberare risorse per il sostegno delle imprese e delle economie territoriali.

Alberto Zattini, Direttore Confcommercio Forlì

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riforma delle Camere di Commercio, la posizione di Confcommercio Forlì

ForlìToday è in caricamento