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Giovedì, 28 Settembre 2023
Lavoro

Salario minimo, Zattini (Confcommercio) dice 'no': "Valorizzare il ruolo svolto dalle parti sociali"

"Ribadiamo che nel settore del terziario di mercato, che occupa migliaia di lavoratori forlivesi, le retribuzioni orarie, al lordo degli istituti aggiuntivi, si attestano sempre sopra i 9 euro, anche per i livelli più bassi"

"Periodicamente si ritorna sul tema dell’individuazione di un salario minimo orario per legge, slegato dall’ormai  consolidato sistema di relazioni sindacali: si insiste su questa strada impraticabile  anche dopo che l’Unione Europe, che ha individuato criteri che senza dubbio escludono  il nostro paese da questa necessità. Piuttosto, continuiamo a essere convinti che una siffatta legislazione, quella del salario minimo, andrebbe a discapito della più diffusa applicazione dei contratti collettivi leader, danneggiando la sana concorrenza tra le imprese". Sono le considerazioni di Alberto Zattini, direttore di Confcommercio Forlì, sul tema del salario minimo.

“Ciò nonostante - prosegue Zattini - ribadiamo che nel settore del terziario di mercato, che occupa migliaia di lavoratori forlivesi, le retribuzioni orarie, al lordo degli istituti aggiuntivi, si attestano sempre sopra i 9 euro, anche per i livelli più bassi. Se poi valorizzassimo gli istituti contrattuali che danno qualità alla contrattazione, come quelli che prevedono una contribuzione per il welfare sanitario e di prossimità, rappresentato dai fondi nazionali e dagli enti bilaterali territoriali, la soglia dei 9 euro si alzerebbe ulteriormente. Se l’obiettivo è quello di salvaguardare le condizioni del lavoro e delle imprese, anziché stabilire una soglia di salario minimo legale per legge, è opportuno proseguire sulla strada individuata dalle direttive comunitari, attribuendo ai contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, l’incarico di determinare, e dunque selezionare, le retribuzioni minime di riferimento”.

“Pertanto - continua il direttore di Ascom Confcommercio - è necessario rafforzare il ruolo riconosciuto alla contrattazione esercitata dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative. Una contrattazione che storicamente ha garantito la più equa retribuzione per i lavoratori attraverso un trattamento economico complessivo, che ricomprende la sanità integrativa, la previdenza complementare e i servizi della bilateralità territoriale. In altri termini, questa consapevolezza deve condurci presto al riconoscimento dell’efficacia erga omnes del trattamento economico complessivo previsto solo nei contratti collettivi nazionale del lavoro leader”.

"Rappresentano un esempio positivo di concertazione e contrattazione tra le parti sociali (Confcommercio Forli e le organizzazioni sindacali) - conclude Zattini - le tante iniziative che territorialmente l’Ebiter Forlì (ente bilaterale del commercio e terziario di Confcommercio) ha attivato sul territorio forlivese in tema di welfare, di politiche attive (esempio finanziando la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) e di sostegno al reddito (integrando il reddito dei lavoratori che si sono trovati con una riduzione di orario, sospensione e licenziamento)".

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