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I saldi non partono male: lo scontrino medio è di 80 euro

Dopo due settimane dallapartenza, sostanziale tenuta di questo primo periodo di avvio dei saldi, con vendite stabili o in aumento per oltre la metà degli operatori intervistati (51%)

A due settimane dall’avvio dei saldi invernali, Confcommercio Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna traccia un primo bilancio sull’andamento dei saldi, attraverso l’indagine condotta dal centro studi Iscom Group su un panel di imprese commerciali di tutta la regione. Sostanziale tenuta di questo primo periodo di avvio dei saldi, con vendite stabili o in aumento per oltre la metà degli operatori intervistati (51%).

Il settore dell’abbigliamento in particolare mostra segnali di maggiore positività (il 56% degli operatori dichiara vendite stabili o in aumento), confermando una tendenza da parte della clientela a posticipare al momento dei saldi gli acquisti per il guardaroba. L’indagine conferma l’attenzione al prezzo da parte della clientela (48%), la tendenza a comprare anche nei saldi solo il necessario (40%) e la propensione a verificare il prezzo scontato, segnalata dal 15% degli operatori. Oltre il 20% degli intervistati dichiara che la clientela tende a spostare parte degli acquisti al periodo dei saldi.

“I saldi – commenta Alberto Zattini, direttore Confcommercio Forlì – rappresentano ancora una valida opportunità per le famiglie, che attribuiscono a questo periodo di vendite un valore diverso dal passato, programmando gli acquisti con attenzione al prezzo”. A conferma di questo orientamento, tra i prodotti più venduti, per quanto riguarda l’abbigliamento, vi sono capi da tutti i giorni come i maglioni o i pantaloni, con un incremento di vendite per i capospalla, per i quali l’acquisto è stato volutamente posticipato ai saldi, complice anche la stagione mite di inizio inverno. Tra gli accessori i più venduti sono le borse moda, nell’elettronica i tablet e la telefonia.

Lo scontrino medio per cliente si attesta intorno agli 80 euro. Per il settore dell’abbigliamento il valore si attesta intorno ai 95 euro, in linea con la tendenza all’acquisto anche di capi di maggior valore. I comportamenti di contenimento della spesa sono imputabili in particolare alla ridotta disponibilità economica delle famiglie. L’indagine rileva anche il dato dell’incidenza delle vendite in saldo sul fatturato annuo delle imprese: nel 2012 per il 70% degli operatori i saldi di fine stagione hanno inciso tra il 10 e il 30% sul fatturato dell’attività.

“I dati di queste prime settimane – conclude Zattini – mostrano una sostanziale tenuta delle vendite in saldo. Il progressivo spostamento delle vendite nel periodo dei saldi incide sulla redditività delle imprese commerciali, riducendone la capacità di far fronte ai costi fissi e di gestione, in particolare i canoni di locazione sempre più onerosi.”

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