rotate-mobile
Commercio

Saldi estivi, l'indagine di Confesercenti: "Risultati negativi per un negozio su due. Pesa il carovita"

Tra le cause più evidenti una persistente inflazione ed il conseguente carovita che continua ad assottigliare i consumi delle famiglie.

Terminato il periodo dei saldi estivi, è tempo di analisi sull’andamento delle vendite. Un sondaggio condotto da Fismo Confesercenti sulle piccole imprese del commercio moda, vede oltre il 50% dei negozi segnalare vendite in calo rispetto ai saldi estivi 2022. Secondo le stime elaborate, il risultato complessivo di questa estate è di circa due miliardi di euro inferiore a quello del 2017. Tra le cause più evidenti una persistente inflazione ed il conseguente carovita che continua ad assottigliare i consumi delle famiglie.

"Un’altra importante criticità si evidenzia - dichiara Fabio Lucchi responsabile Fismo Confesercenti Forlì - dal confronto con gli operatori del settore moda. Ed è legata alla data di avvio del periodo dei saldi di fine stagione che sempre più spesso, a causa delle variazioni climatiche in atto, finisce per coincidere, più o meno, con l’inizio della stagione. Una condizione che, a detta di molti operatori che riconoscono il valore commerciale del periodo dei saldi estivi ed invernali, va assolutamente modificata, portando la data di inizio degli stessi più avanti rispetto ad oggi, per salvaguardare quel periodo di vendita stagionale, altrettanto importante per la redditività delle nostre imprese".

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saldi estivi, l'indagine di Confesercenti: "Risultati negativi per un negozio su due. Pesa il carovita"

ForlìToday è in caricamento