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"Salviamo la piccola impresa": tanti forlivesi a Bologna

Proposte chiare e immediate, perché come afferma lo slogan della manifestazione: “Ciò che serve alla piccola impresa, serve al Paese”.

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione che migliaia di aziende artigiane e piccole imprese della nostra regione stanno vivendo e chiedere a istituzioni, forze politiche e mondo bancario, di mettere in campo interventi immediati e politiche in grado di dare respiro alle imprese e rilanciare produttività e lavoro. Questo l’obiettivo della manifestazione organizzata da Confartigianato e Cna Emilia Romagna, a Bologna, sabato a cui ha preso parte anche una nutrita delegazione di imprenditori e funzionari forlivesi.

Chiariscono gli organizzatori “prendiamo atto dei decreti che, anche grazie alla pressione delle nostre associazioni, il Governo ha varato per il recupero dei crediti che le imprese vantano dalla Pubblica Amministrazione. Ma occorre andare oltre”. Sono state presentate richieste precise: a livello europeo si chiedono un piano per l’alleggerimento del rigore fiscale, con la ridefinizione del “Fiscal Compact” e un patto per l’anticipazione dei grandi investimenti infrastrutturali europei così come un piano di consolidamento e gestione del debito pubblico, anche attraverso l’emissione di Eurobond per frenare la speculazione finanziaria.

A livello nazionale è stata rimarcata la necessità di una modifica dei criteri del Patto di stabilità che consenta una maggiore flessibilità ai territori virtuosi; un grande piano di riduzione dei costi di funzionamento della Pubblica Amministrazione; un rafforzamento delle politiche contro la disoccupazione e per incentivare l’ingresso nel mercato del lavoro; un grande piano per il rilancio del settore costruzioni e per lo sviluppo del settore turismo; un Piano per la qualificazione del sistema imprenditoriale in grado di garantire il rispetto dei tempi di pagamento anche da parte della committenza privata, e un piano integrato per il sostegno al sistema dei Confidi. Ineludibile per il ritorno della competitività anche una moderazione sanzionatoria che traduca in specifiche modalità per le micro e piccole imprese, l’applicazione di strumenti come il concordato fiscale creditizio, accompagnandolo con interventi a sostegno degli imprenditori in crisi. Va inoltre implementato il Fondo Antiusura dei Confidi e applicata la rete di protezione sociale delle istituzioni e delle associazioni per garantire un sostegno straordinario agli imprenditori in gravi difficoltà economiche e psicologiche.

Alla Regione e alle Istituzioni locali, le associazioni dell’artigianato hanno chiesto un deciso cambio di passo a favore di artigianato e piccola impresa che rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale emiliano- romagnolo. Dalla Regione sono attesi provvedimenti legislativi a misura dell’artigianato e della piccola impresa, che prevedano maggiori stanziamenti, nonché più risorse per Unifidi che sta sostenendo, in Emilia Romagna, migliaia di aziende che altrimenti non otterrebbero il credito per andare avanti; un alleggerimento del fisco locale che grava in modo crescente sulle imprese; un’ulteriore accelerazione degli interventi volti a snellire e semplificare la burocrazia. Senza dimenticare l’urgenza di una razionalizzazione e del riordino istituzionale a livello locale, accelerando i processi troppo lunghi delle Unioni dei Comuni. Proposte chiare e immediate, perché come afferma lo slogan della manifestazione: “Ciò che serve alla piccola impresa, serve al Paese”.

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