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Economia

Scadenza revisioni, "no ad altre proroghe. A rischio chiusure e sicurezza stradale"

Confartigianato ribadisce la richiesta di "un intervento urgente di correzione del provvedimento, attraverso una adeguata rimodulazione della proroga"

L’ulteriore proroga della scadenza delle revisioni, approvata nel Decreto Semplificazioni in sede di conversione parlamentare, "mette a rischio migliaia di centri di controllo e la continuità di un servizio essenziale per la sicurezza degli automobilisti e delle strade". Lo evidenzia Alberto Camporesi, responsabile del settore per Confartigianato Forlì, che argomenta: "La Confederazione, a nome delle imprese che operano nel comparto, esprime forte preoccupazione per il provvedimento, che va in direzione opposta alla soluzione, sollecitata già prima dell’estate, con cui si voleva accelerare il graduale ripristino del servizio revisioni, consentendo alle imprese condizioni di piena operatività e sostenibilità economica".

Secondo Camporesi, "il periodo aggiuntivo di proroga, infatti, compromette ulteriormente le prospettive delle attività del comparto servizi all’auto, che, pur consentite dalla normativa di emergenza in quanto indispensabili alla collettività, hanno subito una consistente contrazione nel periodo del lockdown. Con l’ulteriore rinvio della scadenza delle revisioni previsto dal DL “Cura Italia”, molti automobilisti procrastineranno ulteriormente i controlli sui propri veicoli, rinvio che avrà sicuramente pesanti ricadute sulle imprese del settore, mettendo al contempo a rischio la sicurezza nella circolazione stradale. Tale restrizione appare quindi assai penalizzante e incomprensibile, a maggior ragione nella fase attuale in cui sono state superate le limitazioni alla mobilità, previste dalla richiamata normativa di emergenza".

Confartigianato ribadisce la richiesta di "un intervento urgente di correzione del provvedimento, attraverso una adeguata rimodulazione della proroga, che consenta di anticipare gradualmente la gestione delle operazioni di revisione ed evitare il congestionamento del servizio che produrrebbe problemi alle imprese e ai clienti anche per il futuro". Conclude Camporesi: "La Confederazione ha già ricevuto rassicurazioni circa l’intenzione di intervenire in via parlamentare per modificare il provvedimento nella direzione sollecitata, ma proseguirà comunque l’azione per giungere al più presto al risultato concreto auspicato, affinché possa essere salvaguardata l’operatività dei centri di controllo e favorita la ripresa economica delle imprese del settore, su cui poggia la sicurezza del parco auto circolante del nostro Paese".

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